Mentre sembra avvicinarsi la vittoria del candidato democratico, Joe Biden, in questo momento in vantaggio negli stati chiave necessari per raggiungere quota 270 grandi elettori e vincere queste elezioni presidenziali, lo staff di Donald Trump ha appena ha presentato un ricorso in tribunale per fermare il conteggio dei voti in Michigan.
Lo scenario di una guerriglia giudiziaria scatenata da Trump era stato largamente previsto prima delle elezioni. Lo stesso presidente, su Twitter, nei comizi e nei discorsi ufficiali, aveva anticipato questa possibilità. Anzi era una delle ragioni per accelerare i tempi della nomina e della conferma di Amy Coney Barrett alla Corte Suprema. A questo punto nel massimo organo giudiziario c’è una solida maggioranza conservatrice: 6 togati contro 3. L’impressione è che il percorso giudiziario durerà diversi giorni, se non settimane. E non è scontato che la Corte si pronunci a favore di Trump.
Lo Stato del Michigan, cruciale per la conquista della Casa Bianca, vede al momento – con il 94% di voti scrutinati – Biden in testa con il 49,6% dei voti contro il 48,7% di Trump.
Lo stesso accade in Pennsylvania, dove il presidente uscente ha già mosso i suoi avvocati in vista della battaglia legale con Joe Biden. “Diretto a Philadelphia con un team di legali”, ha annunciato su Twitter l’avvocato personale del presidente ed ex sindaco di New York, Rudolph Giuliani.
Oltre al Michigan, Trump vuole chiedere ufficialmente il riconteggio delle schede negli stati in cui potrebbe perdere con poco scarto e in particolare nel Wisconsin, dove al momento Joe Biden ha il 49,6% dei voti e il presidente il 48,95%, come ha confermato il responsabile della campagna elettorale di Donald Trump, Bill Stepien, che secondo quanto riportano i siti americani, avrebbe messo già al lavoro gli avvocati negli stati contesi.
Riguardo al Wisconsin, Stepien ha dichiarato che “il presidente è ben al di dentro della soglia utile per richiedere un riconteggio e lo farà immediatamente”.
Biden passa così a 248 voti nel collegio elettorale contro i 214 del presidente uscente. Al candidato democratico mancano 22 voti elettorali per andare alla Casa Bianca: deve conquistare solo il Nevada e il Michigan per vincere, stati dove attualmente è in vantaggio.
Queste le tappe che portano all’insediamento di chi, tra Donald Trump e Joe Biden, guidera’ la Casa Bianca nei prossimi quattro anni
* 8 DICEMBRE, DEADLINE PER RISOLVERE LE DISPUTE. Entro questa data dovranno essere concluse le eventuali controversie, a partire da quelle sul voto per posta ancora in fase di spoglio in alcuni stati. Il termine vale anche per l’eventuale riconteggio dei voti nei singoli stati, per le cause nei tribunali e per l’eventuale ricorso alla Corte Suprema.
* 14 DICEMBRE, L’ELEZIONE DEL PRESIDENTE: spetta al collegio elettorale formato da 538 grandi elettori. Ogni candidato, stato per stato, sceglie quali grandi elettori dovranno rappresentarlo nel collegio. Questi poi si incontrano ciascuno nel suo stato e votano per il candidato che li ha scelti. I grandi elettori che lo tradiscono (caso raro) vengono chiamati “elettori infedeli”
* 3 GENNAIO, AL VIA IL NUOVO CONGRESSO. Il 117/mo Congresso debutterà prima del presidente: Camera dei Rappresentanti e Senato si insedieranno il 3 gennaio 2021 a mezzogiorno.
* 6 GENNAIO, LO SCENARIO PELOSI. La speaker della Camera, terza carica dello stato, ha spiegato che se lo stallo per l’elezione del presidente dovesse sorprendentemente perdurare entro quella data dovrà essere la Camera dei Rappresentanti del Congresso americano (rimasta in mano ai democratici) a decidere.
* DICEMBRE/GENNAIO, LA TRANSIZIONE. E’ il processo per il trasferimento formale dei poteri dal presidente uscente al presidente eletto, se questi dovesse cambiare, dunque se dovesse vincere Joe Biden. Questo processo avviene solitamente tra la proclamazione del nuovo presidente e l’Inauguration Day, data dell’insediamento alla Casa Bianca. Se ne occupano i ‘transition team’ dei due candidati.
* 20 GENNAIO, IL GIURAMENTO. E’ l’Inauguration Day. Il vincitore delle elezioni inizierà il suo mandato presidenziale il 20 gennaio 2021, con la cerimonia del giuramento a Capitol Hill, sede del Congresso americano, in genere alla presenza degli ex presidenti