Romney ha vinto, ma solo nel primo faccia a faccia con Obama. L’attuale presidente statunitense ha infatti altre due sfide bilaterali per potersi rifare. Eppure che i sondaggi diano per vincitore Romney, significa che l’inquilino della Casa Bianca qualcosa ha sbagliato. Secondo la Cbs ad incidere sulla sconfitta è stata la strategia della cautela adottata dal presidente e a conferma di questa ipotesi, pubblica i risultati di un sondaggio a caldo realizzato su 523 elettori neutrali. Il 46% ha infatti indicato il vincitore nel candidato repubblicano, contro il 22% che ha scelto Obama.
A convincere di Mitt Romney sono stati, secondo l’opinione comune i toni, già presidenziali. Obama invece sembra poco incisivo. L’ inquilino della Casa Bianca si è mostrato dimesso ed anche quando avrebbe potuto smentire il rivale. Ma forse a non convincere sono stati anche gli argomenti trattati: l’incontro moderato da Jim Lehrer (veterano del giornalismo televisivo della rete PBS e storico moderatore dei dibattiti presidenziali) ha visto infatti i candidati duellare sui temi ostici delle tasse e dell’assistenza sanitaria, con balletti di cifre reciprocamente smentite. Obama ha accusato Romney di voler tagliare 5mila miliardi di dollari di tasse ai ceti più abbienti, cifra che dovrebbe saltar fuori dal bilancio federale e a cui si aggiungerebbero 2mila miliardi di spese militari in più. Romney ha smentito ripetutamente l’entità della cifra dei tagli fiscali e anche la destinazione: non ci sarebbero nel suo programma tagli alle imposte dei più ricchi, ma sgravi fiscali per la classe media e le piccole imprese. Romney da parte sua ha accusato Obama di aver tagliato 716 miliardi di dollari dal programma Medicare per i cittadini senior, denaro che sarebbe andato a sostenere la riforma sanitaria voluta dal presidente; Obama ha accusato Romney di voler smantellare il Medicare sostituendolo con un sistema di “buoni assicurativi”. Difficile capire se i cittadini abbiano potuto capire qualcosa di concreto sui programmi dei candidati. Alla fine, ogni dibattito presidenziale conta per l’immagine che il candidato riesce a dare di se stesso. Su Twitter e nei commenti sui siti statunitensi, i sostenitori del repubblicano cantano vittoria, mentre i democratici lamentano che Romney abbia detto troppe falsità. Ma quel che conta è se il dibattito di Denver sia riuscito a far cambiare idea a qualche indeciso. Obama potrebbe decidere per una strategia più aggressiva già il 16 ottobre, alla Hofstra University del New York. Un incontro in forma di assemblea cittadina, con le domande – preparate – della gente comune, formula forse più congeniale al presidente.