Insieme sullo stesso aereo diretto in Sicilia. Da una parte Matteo Salvini, il più grande sostenitore del Ponte sullo Stretto. Dall’altra Elly Schlein, contraria all’opera. “Abbiamo scherzato. Io le ho detto ‘io vado per costruire, tu per fermare’. È il bello della democrazia. Non capisco come si possa dire di no a delle opere pubbliche che creeranno decine di migliaia di posti di lavoro. Qualcuno dice che non bisogna fare infrastrutture. Per me, per la Lega e per il ministero che dirigo, le infrastrutture servono in Sicilia e in tutta Italia. Con Schlein ci siamo incontrati e salutati e abbiamo sorriso. Abbiamo idee diverse”, dice Salvini, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, a Belpasso per il via ai lavori per la tratta Misterbianco-Paternò della metropolitana di Catania.
A Messina c’è Elly Schlein, accompagnata dal segretario regionale Pd Anthony Barbagallo, dalla parlamentare Stefania Marino, dai consiglieri comunali Antonella Russo e Felice Calabrò, e dagli esponenti dem di Messina e provincia ha ricordato l’esposto presentato contro il Ponte insieme a Bonelli e Fratoianni “che ringrazio perché abbiamo posto l’attenzione sulla mancanza di trasparenza e sui costi esosi dell’opera”.
A distanza risponde al leader leghista. “Si permette di dire che loro lavorano per costruire e noi lavoriamo per fermare. È il governo di Giorgia Meloni che sta fermando l’economia del paese, che sta tardando gli investimenti del Pnrr lasciando nell’incertezza le imprese e i comuni, tagliando le risorse senza garantire di rimetterle”. La segretaria del Pd partecipa a un incontro organizzato per dire no al Ponte sullo Stretto di Messina, a Torre Faro dove sorgeranno i cantieri. Ai cittadini dice: “Grazie di essere qui per dire insieme a noi no al progetto sbagliato di questo ponte che il ministro Salvini sta portando avanti noncurante del fatto che si tratti di un progetto anacronistico, dannoso e sbagliato. La relazione realizzata con il contributo di un comitato scientifico ha chiarito che non sono state fatte le prove del vento nè l’adeguata zonizzazione sui rischi sismici – spiega la segretaria dem – Ci domandiamo il perché di tutta questa fretta che sembra elettorale e che non ha a cuore il destino di questo territorio. Come ha ricordato il segretario del Pd Sicilia Barbagallo si è trattata di una aggiudicazione fatta per un valore cinque volte superiore al progetto originale, nonostante ci fosse stato un giudizio in cui lo Stato aveva vinto, quindi non c’era ragione di proseguire in questo modo”.
La frecciata poi al governo Meloni. “È già molto diviso su tanti aspetti, vorrei però ricordare che complessivamente è molto in ritardo sull’attuazione degli investimenti previsti per le infrastrutture. Mi sembra che si occupino più di fare campagna elettorale che non di portare risultati concreti a i cittadini. Speriamo che le Europee siano un momento importante per dire che ci siano alternative alla maggioranza”. E quanto incide l’esito delle elezioni di giugno sul progetto del Ponte? “Ho scelto di essere qui oggi non pare fare campagna elettorale per ascoltare questa comunità e costruire insieme risposte e proposte per più efficaci per rispondere ai bisogni dei cittadini”.
‘I siciliani non sono cittadini di serie B. Le persone ci raccontano delle grandi difficoltà di spostarsi nelle strade, con ferrovie che non sono degne del 2024. Non serve il Ponte che vuole Salvini, che è anacronistico, dannoso, sbagliato. Noi pensiamo che serva un grande investimento sulla mobilità”.
Il Ponte per i dem è “inutile e costoso”. La segretaria nazionale Pd è voluta tornare a Messina esclusivamente per incontrare loro, quei messinesi che il Ponte non lo vogliono e per rispondere che sì, il partito li ascolta, porta avanti questa battaglia.
“L’investimento sulla mobilità serve adesso non tra 15 o 20 anni-ha spiegato in conferenza stampa. Abbiamo anche visto in Parlamento cosa è emerso nella relazione del comitato scientifico che ha adeguatamente e neanche la zonizzazione per il rischio sismico. Un’opera aggiudicata per un valore 5 volte superiore al progetto originario”.
A proposito di costi la segretaria nazionale Pd ha sottolineato come le risorse per il Ponte siano state sottratte dai Fondi di sviluppo e coesione che invece sarebbero serviti per investimenti tra Sicilia e Calabria ben più urgenti. “E questo nel silenzio dei due presidenti delle Regioni”.
“Loro sono in campagna elettorale, io invece sono qui perché voglio incontrare i messinesi, ascoltare le loro ragioni contrarie al Ponte e ribadire il nostro no”. Subito dopo il breve incontro con i giornalisti Elly Schlein si è fermata con quanti sono contrari all’opera e chiedono al Pd di non fermarsi su questi temi.