È un luogo simbolico quello scelto da Elly Schlein per ritornare nel Pd, da cui era uscita nel 2015: la sezione della Bolognina . La stessa nella quale il 12 novembre del 1989 Achille Occhetto annunciò l’archiviazione del Pci e la nascita del Pds. «Io entro, anzi rientro in questa comunità e in questo circolo in punta di piedi, innanzitutto ad ascoltare. Non siamo qui certo per sostituire il Pd, ma per provare insieme a rinnovarlo e a ridare il senso di un impegno comune», ha detto dopo aver formalizzato la (ri)adesione al Pd. Una scelta, quella della Schlein, non priva di una certa strumentalità, dal momento che è candidata alla segreteria del partito in alternativa a Stefano Bonaccini (di cui è vice alla guida dell’Emilia-Romagna).
Elly Schlein come l’«anti-Giorgia», come la presenta ‘Il Corriere della Sera’
Chi non teme il movimentismo della Schlein è il sindaco di Firenze, Dario Nardella, messo da Bonaccini a capo della mozione con cui si candida alla segreteria. «La scelta di sostenere Stefano nella corsa per la segreteria del Pd – spiega intervenendo a Sky Tg24 – è nata dalla necessità di tenere unito il fronte dei sindaci e degli amministratori locali». All’obiettivo, assicura, «siamo molto vicini, perché attorno a Bonaccini si sta aggregando quella parte sana, solida, credibile, anche giovane e fresca, della classe dirigente della sinistra».