Elly Schlein, segretaria volante del Pd, prevalentemente assente in Parlamento

‘A Ventotene poteva andarci di lunedì, che alla Camera di solito non c’è nulla’. C’era bisogno di convocare la segreteria nell’esclusiva isola pontina lasciando a Roma un partito spaccato tra i rancorosi che non si rassegnano ad aver perso la ledership e chi guarda con entusiasmo al nuovo corso del Pd?  Di certo c’è che mentre alla Camera si esamina la proposta di legge sul voto ai fuori sede Elly non c’è. Eppure era un suo cavallo di battaglia. ‘Oggi poteva venire qua a parlare di questa pdl su un tema a cui la segretaria dovrebbe tenere molto’, dice al Giornale un autorevole deputato del Pd di tendenza riformista. E invece è sbarcata sull’isola che fu confino per gli antifascisti, lì dove nel 1941, Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi idearono il Manifesto Per un’Europa libera e unita, considerato la scintilla dell’europeismo. La segreteria ha omaggiato la tomba di Spinelli e ha poi ha inaugurato il primo circolo Pd di Ventotene nella libreria Ultima Spiaggia. La sezione è intitolata a Ursula Hirschmann, una delle ‘madri fondatrici’ del sogno europeo, anche lei nel gruppo dei federalisti e poi moglie di Spinelli.

‘Vacilla l’internazionale nazionalista. Siamo qui a Ventotene per svelare le loro bugie’, dice Elly Schlein appena arrivata sull’isoletta del Tirreno. Ma non basta a placare il nervosismo dei suoi detrattori in via del Nazareno. Nel gruppo parlamentare dem, rivela il Giornale, c’è stato un ‘grande malumore’ quando la segretaria non si è presentata in Aula in occasione delle comunicazioni della premier Giorgia Meloni in vista del Consiglio Europeo che si è svolto il 29 e 30 giugno.  Schlein era a Bruxelles per incontrare i vertici dell’Europarlamento e del gruppo dei Socialisti Europei, di cui fa parte il Pd, ma serviva a Montecitorio dove, a detta di alcuni deputati dem, la scena se l’è presa Giuseppe Conte che, sussurrano a Domenico Di Sanzo, ‘bisogna ammetterlo, ha fatto un bellissimo intervento’.

Conta il Giornale che la ‘primula rossa’ Schlein vanta un indice di presenze del 29%, ultima tra i leader dell’opposizione. Con il contagocce anche gli interventi alla Camera: soltanto otto, di cui due su dichiarazioni di voto finali. Una fuga che sta facendo storcere il naso anche agli esponenti più esperti della sinistra dem, che pure hanno sostenuto Schlein alle primarie contro Stefano Bonaccini.

La fluttuazione del quadro politico non aiuterà la progressiva posa in opera della segretaria Schlein.  Per andare dove deve andare  dovrebbe mettere in panchina l’80% di coloro che l’hanno sostenuta e che ora la vorrebbero licenziare e rispedire da dove è arrivata. Tutti sappiamo che la cronicità del male Pd non si cura mandando a casa un segretario dopo pochi mesi o anni. Quindi perda la Campania, la Puglia, altrove, se è il solo modo per resettare e ripartire da capo. Ma Schlein non dimentichi che il Pd e i suoi iscritti avevano scelto in prima battuta delle primarie il Governatore Bonaccini. Per rombare il motore della macchina e vincere la sfida dell’affidabilità,  Schlein si allei prima con loro riaffermando il primato della politica che vuol dire, su tutto, far contare i partiti, i suoi dirigenti, le sezioni. Perché i voti servono, meglio se tanti e De Luca nella disfida in corso ha dalla sua sicuramente una pesante fetta di consenso che occorre far di tutto per ereditare intonsa.

Un lavoro duro per Schlein. Che parimenti deve curare ossessivamente la proposta politica, come in parte sta facendo. Poche idee sulle quali usare il format spezza ferro, bene  battere sul tutto e il suo contrario, il contro  del Meloni pensiero, passi pure il salario minimo ma pure il resto ad esempio un fisco che non gratti il fondo dei soliti noti per spennarli.

E sulle alleanze? Baci e abbracci a Conte non disturbano solo se Schlein cementifica il Pd che ha in testa. Poi parli con tutti. La Meloni, vittoriosa, ha nominato la sorella a seguire il tesseramento di Fratelli d’Italia, alla cura diretta della ‘macchina’, del partito, perché sa, forte della tradizione militante, che è un approdo solido che, in linea di principio, non tradisce…

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