“Dobbiamo pensare anche all’Italia di dopodomani. Per queste ragioni vanno incentivate le nascite. Va costruito un welfare per consentire di lavorare a chiunque e avere una famiglia. Non possiamo arrenderci al tema della sostituzione etnica”. Sono bastate queste parole pronunciate dal ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, al congresso nazionale della Cisal, a mandare in falsa-crisi Elly Schlein: “Noi non vogliamo stare dalla parte di un ministro che parla di ‘sostituzione etnica’; che è linguaggio da suprematismo bianco“. Non è visibile nessun suprematismo bianco nell’analisi di Lollobrigida rivolta durante la manifestazione a Roma sul decreto Cutro organizzata dal varie associazioni. Ma il Pd non avendo proposte o contro-proposte si diletta nel censurare le parole. Giorni fa la sinistra al Comune di Torino, si è visto l’assessore ai Diritti Jacopo Rosatelli che ha imposto di dare del lei ai migranti, contro il razzismo. E pensano così di avere risolto il problema del razzismo. La Schlein contro Lollobrigida esibisce tutto il suo repertorio: “Sono parole indegne da parte di chi ricopre il ruolo di ministro, che ci riportano agli anni ’30. E vengono dette, per altro, nel giorno in cui il presidente Mattarella è in visita ad Auschwitz: ‘Mi auguro che Giorgia Meloni prenda le distanze con forza. Perchè quando tutti i giorni ministri o alte cariche dello Stato fanno dichiarazioni di questo tipo, smettono di essere incidenti ma diventa uno schema. Noi ci opporremo con forza a questo schema’. E con forza Elly Schlein partecipa ad una cena ai Parioli. Presenti Franceschini e consorte, Nicola Lagioia, Gabriele Muccino, Verdone e compagna. Il padrone di casa è Claudio Baglioni. Simone Canettieri scrive un pezzo divertentissimo per il Foglio. Il cantante ha aperto le porte del suo attico ai Parioli alla neo segretaria per introdurla nel gotha della romanità, tra champagne e tartine al salmone, non certo alla mensa dei poveri, ci scherza Affariitaliani. “Dal centro sociale al centrotavola, dalla sardina alla spigola”, ironizza Dagospia. Elly Schlein, leader di lotta e di tartina. E’ stato un “meeting” della Roma “antimeloniana”. Paolo Sorrentino, presente con la moglie giornalista Daniela D’Antonio, il cantante Giuliano Sangiorgi, fondatore dei Negramaro, con la compagna, scrittrice e sceneggiatrice Ilaria Macchia. Alcuni degli invitati, contattati dal quotidiano, non hanno voluto rilasciare dichiarazioni: “Sono fatti miei dove vado e con chi vado a cena la sera”. Forse la Schlein si è distesa dimenticando per qualche ora che dovrà difendersi da un fuoco incrociato: i grillini hanno pronto un ordine del giorno scottante mentre il gruppo Verdi-Sinistra lancia una mozione contro l’inceneritore voluto dal sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. Elly Schlein, silente sui temi controversi, dovrà chiarire la sua posizione e quella del partito che guida. Il giorno da segnare in rosso sul calendario del Nazareno è oggi. Il Pd si troverà di fronte un ordine del giorno pentastellato, inserito tra quelli sul Pnrr, ma appositamente redatto per mettere spalle al muro la neosegretaria dem. Il testo preparato dai grillini critica la scelta del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, di dare il via libera al termovalorizzatore e chiede un impegno al governo ad adottare iniziative per promuovere la gestione sostenibile dei rifiuti, senza la realizzazione di nuovi impianti di incenerimento. L’ordine del giorno dei cinquestelle rappresenta una grana per il Partito democratico. “Certo è singolare – si sfogano con La Stampa alcuni esponenti Pd – che alla prima occasione credibile per mettere in mora la destra sul Pnrr, noi ci dividiamo sul termovalorizzatore a Roma”. Più esplicito è l’ex presidente del partito, Matteo Orfini: “Conte decide ancora una volta di fare l’opposizione a noi invece che alla Meloni”. Le posizioni interne dei dem sono in parte inconciliabili. L’ala più ecologista, da sempre contraria al termovalorizzatore, prova a rinviare la questione a data da destinarsi. La nuova responsabile ambiente, Annalisa Corrado, glissa la domanda: “Preferisco parlarne dopo la direzione e la riunione della segreteria”. Dall’altra parte, diametralmente opposta, i dem “tendenza Bonaccini” sono convinti nel ribadire il sì all’inceneritore e molto critici sulle posizioni green del Movimento 5 stelle. “Spiace – conclude Orfini – che anche i Verdi-Sinistra facciano il gioco dei 5stelle”. In una mozione in discussione alla Camera, i rappresentanti di Verdi-Sinistra Italiana, chiedono al governo “di rivedere le autorizzazioni per gli impianti di incenerimento di rifiuti, a partire da Roma Capitale, che sono impianti energicamente a saldo negativo e non coerenti con gli obiettivi dell’economia circolare”.
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