Il Partito Democratico, a firma di Stefania Pezzopane, ha presentato un emendamento sulle concessioni balneari, collegato al decreto fiscale collegato alla manovra.
La proposta della Pezzopane punta a prorogare le concessioni balneari per gli operatori del settore per un periodo transitorio che va dai trenta ai cinquanta anni.
Per queste proroghe la Corte di Giustizia Europea ha bocciato l’Italia affermando nella sentenza del luglio 2016 che è vietato, per il diritto Ue, prevedere la proroga automatica delle autorizzazioni demaniali marittime e lacuali in essere per attività turistico ricreative, in assenza di qualsiasi procedura di selezione fra potenziali candidati.
Il rilascio delle autorizzazioni per lo sfruttamento economico delle spiagge, come da premessa, deve essere oggetto a una procedura di selezione tra i potenziali candidati, che deve presentare tutte le garanzie di imparzialità e trasparenza, in particolare un’adeguata pubblicità.
E quindi, anche per dare maggiori rassicurazioni agli operatori balneari, è stata pensata una nuova proroga delle concessioni, denunciata dal presidente della Commissione Affari Costituzionali della Camera Andrea Mazziotti: ‘Una spiaggia non è per sempre, Pd fermi assurdità’.
Nell’emendamento all’articolo 19 del decreto fiscale firmato Pezzopane si prevede la messa a gara delle concessioni così da assegnarle per minimo 30 anni e massimo 50. E per quelle in essere si legge: ‘Alle concessioni in essere al 31 dicembre 2009, al fine di permettere alle parti della concessione di sciogliere i rispettivi rapporti contrattuali a condizioni accettabili, è concesso un periodo transitorio da un minimo di trenta anni fino ad un massimo di cinquanta anni’.