L’Emilia Romagna andrà al voto, presumibilmente in una delle due ultime domeniche di ottobre, per scegliere il successore di Stefano Bonaccini, il Presidente eletto nel 2015, che andrà a fare il parlamentare europeo.
Stefano Bonaccini ha annunciato che si dimetterà tra due settimane, subito dopo il G7 sulla scienza a Bologna. In realtà questa scelta consentirà di guadagnare tempo alla sua coalizione. Passeranno almeno altri dieci giorni prima dell’indizione delle nuove elezioni regionali che andrà fatta entro tre mesi dalla Presidente ad interim, Irene Priolo, e quindi se ne parlerà ad ottobre.
Le dimissioni del governatore hanno scatenato la dura reazione da parte del gruppo consiliare regionale di Fratelli d’Italia che parla di fuga verso Strasburgo: “Con le dimissioni Stefano Bonaccini non solo cede alle sirene europee, ma blocca i lavori dell’Assemblea legislativa fino alle prossime elezioni, che non avverranno prima del prossimo ottobre. Bonaccini lascia- dicono i consiglieri regionali di Fdi- e cerca di far pateticamente dimenticare l’impegno che profuse qualche anno fa per ottenere l’autonomia differenziata per la Regione che governava con piglio da padre-padrone- sferzano i consiglieri regionali Fdi- Bonaccini lascia, ma sono troppi e troppo grandi gli scheletri che lascia sul territorio”.
Sempre il gruppo consiliare di Fdi alla Regione, evidenzia come, “a dispetto delle roboanti dichiarazioni sul pareggio di bilancio del sistema sanitario regionale, Bonaccini condanna i propri concittadini a subire la malagestione del sistema sanitario, nonostante l’aumento dei fondi che provengono dal Governo nazionale. La sanità regionale affonda con una riforma della rete emergenza-urgenza che imporrebbe uno stop per valutare l’efficacia dei Cau, che fanno poco se non aumentare la confusione dei pazienti”.