‘Prendiamo atto della lettera che il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha appena fatto pervenire al Ministero dello Sviluppo Economico. In questa lettera si denunciano irregolarità sulla gara con cui ArcelorMittal si è aggiudicata Ilva’, afferma il ministro Luigi Di Maio con un comunicato diffuso dal Mise. Per completezza – aggiunge – rendiamo pubblica la lettera.
‘L’aggiudicazione dell’Ilva a AmInvestco, la cordata guidata al 51% dalla multinazionale Arcelor Mittal a cui partecipa con il 15% anche il gruppo Marcegaglia Carbon Steel spa’, si legge nella lettera del governatore della Puglia allegata alla nota del Mise, ‘ha seguito una procedura ad evidenza pubblica che presenta zone d’ombra che andrebbero chiarite per accertare se effettivamente tale aggiudicazione sia avvenuta in favore della migliore offerta’.
Per Emiliano, dall’esame della documentazione resa visibile dal Ministero che a tutt’oggi nega l’accesso al Piano industriale quale componente fondamentale dell’offerta presentata dalla cordata aggiudicataria, non emerge quali siano stati i criteri di aggiudicazione del contratto che avrebbero ‘vincolato’ il ministero dello sviluppo economico a preferire la società AmInvestco alle altre partecipanti tra le quali AcciaItalia che aveva offerto l’auspicata di carbonizzazione dell’impianto Ilva di Taranto.
La preferenza accordata ad Am.Imnvestico, denuncia in sostanza Emiliano, appare incongrua perché sostanzialmente basata solo sull’offerta economica senza alcuna considerazione degli aspetti qualitativi della medesima offerta, prosegue ricordando come la cordata guidata da Arcelor Mittal abbia offerto 180mln/a quale canone di affitto e 1.800.000.000 euro quale prezzo di acquisto mentre Acciaitalia avesse offerto 28 mln/a quale canone di affitto e 1.201.000.000 quale prezzo di acquisto.
E ricorda come la cordata AcciaItalia avesse proposto un piano ambientale da eseguire entro il 2021 con l’utilizzazione di tecnologie minor impatto ambientale laddove AmInvest.co aveva invece offerto modifiche al piano ambientale con una dilatazione degli interventi sino al 2023. Non solo. in campo anche differenze sul perimetro occupazionale, prosegue Emiliano nella lettera. La cordata AcciaItalia aveva proposto un’evoluzione della dotazione organica che seppur inizialmente in diminuzione avrebbe previsto un incremento sino a 10.500 unità lavorative regime. Al contrario Am.Investco. a fronte di una previsione iniziale di 9.100 unità (aumentata a 10mila con una ulteriore proposta aggiuntiva rispetto a quella offerta in gara) ha previsto solamente 8.100 unità lavorative a regime, denuncia ancora Emiliano.
Anche sotto il profilo degli investimenti la proposta avanzata da Am Invest.co è meno appetibile di quella di AcciaItalia: ‘AcciaItalia ha proposto investimenti per 3 mld di euro dei quali 1,1 per installare le tecnologie a basso impatto ambientale in grado di ridurre del 35% le immissioni di C02 e 0,9 miliardi per interventi ambientali e bonifiche per un totale di 2 mld di euro di investimenti a beneficio dell’ambiente e della salute’. Appaiono invece, ben più esigui gli investimenti proposti da Am Invest.co pari a 2,4 mld di cui solo 1,15 mld destinati a misure di tutela e protezione ambientale, si legge ancora nella missiva.
Peraltro, annota ancora il governatore della Puglia, l’investimento proposto dalla società che si è aggiudicata l’Ilva non prevede neanche l’utilizzo di tecnologie innovative a basso impatto. Senza parlare del fatto, prosegue Emiliano, che la cordata Am Invest.co ha ottenuto il via libera dall’Antitrust europea solo a condizione di eliminare il gruppo Marcegaglia del consorzio di acquisto e numerose cessioni di altri impianti. Per tutto questo, dunque, conclude Emiliano, le sarei grato se volesse disporre opportune verifiche sulla correttezza della procedura di gara espletata eventualmente avvalendosi dell’Anac, organo deputato istituzionalmente alla vigilanza e controllo delle procedure di affidamento di contratti ad evidenza pubblica.