La commissione parlamentare Antimafia ha convocato il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano per il prossimo 10 maggio alle ore 10,30, la prima data utile fornita come disponibilità dal governatore del Pd. Con la ufficializzazione della convocazione da parte di San Macuto finisce il balletto di date voluto da Emiliano per l’audizione in merito ai rischi di infiltrazioni mafiose in Puglia e a Bari.
Emiliano si era reso indisponibile alle prime proposte della commissione parlamentare presieduta da Chiara Colosimo. Nei giorni scorsi aveva chiesto ‘nero su bianco’ di far slittare la data della convocazione dopo il 9 maggio a causa di impegni politici. Dando la propria disponibilità dal 10 al 30 maggio, “a patto che si sia concluso con il voto il dibattito nel consiglio regionale della Puglia sulla fiducia richiesto dal centrodestra”.
Per l’8 maggio – sugli stessi temi – è invece convocato il procuratore generale di Bari, Roberto Rossi. La Commissione aveva inizialmente proposto un ventaglio di cinque date al governatore del Pd finito al centro del caso Puglia. Di fronte alla richiesta di Emiliano di affrontare l’audizione “in tempi e modi significativamente distinti dalla mozione di sfiducia” in consiglio regionale a partire dal 7 maggio, lo aveva poi convocato ufficialmente per il 2 maggio scorso. Ma anche per questa data l’ex magistrato si è detto indisponibile per legittimo impedimento, questa volta per la convocazione alle ore 10 della Conferenza delle Regioni e alle successive ore 12,30 dalla Conferenza Unificata convocata dal ministro Calderoli. E l’audizione è stata sconvocata non senza irritazione da parte della presidenza dell’Antimafia.
Un tira e molla non proprio edificante per il governatore ed ex magistrato, che conferma la convocazione per il 10 maggio: “Si tratta di una data che avevo indicato, nella quale sono disponibile rispetto agli impegni istituzionali. Mi auguro che l’audizione possa contribuire a rasserenare gli animi. Ho sempre dato la mia disponibilità ad andare in commissione Antimafia’.
‘Entrambi conosciamo le liturgie politiche e sappiamo che alla Conferenza dei presidenti delle Regioni si può mandare un delegato in propria vece. Quindi prendo atto che semplicemente lei intende scegliere la data della sua audizione compatibilmente con le sue esigenze politiche. Contrariamente a quanto afferma, lei non è, in realtà, disponibile ad essere audito dalla commissione parlamentare antimafia. Infatti, come correttamente lei mi ha scritto, la stessa procede alle indagini con gli stessi poteri dell’autorità giudiziaria e volendo con le stesse modalità’. Così la presidente della commissione antimafia Chiara Colosimo in una lettera, inviata lo scorso 30 aprile al presidente della Puglia Michele Emiliano, il quale aveva chiesto uno slittamento per la sua audizione in antimafia’.
‘Il mio diritto di partecipazione alla Conferenza delle regioni che si svolgerà lo stesso 2 maggio non è una ‘liturgia politica’ ma è un dovere istituzionale, a maggior ragione perché svolgo il ruolo di vice presidente della Conferenza delle regioni, il che vuol dire che in casi di impedimento del presidente Fedriga ho il diritto e dovere addirittura di presiedere tale importante consesso’. Così il presidente della Puglia Michele Emiliano in una lettera di risposta inviata il 30 aprile alla presidente della commissione antimafia, Chiara Colosimo. Nella lettera Emiliano, rispondendo ancora a Colosimo, ha negato di voler di scegliere la data compatibilmente con le sua esigenze politiche: ‘le assicuro che, se questa fosse stata la mia volontà, mi sarei limitato a indicarle una data in cui ero disponibile ad essere audito anziché dirle che sono a disposizione della commissione dal 10 al 30 maggio in ogni momento’.