L’Eni chiude il primo semestre 2018 con un utile netto pari a 2,2 miliardi di euro (+124%) e un risultato adjusted di 1,7 miliardi (+45%). Lo comunica il gruppo petrolifero dopo il cda. Un “forte aumento della redditività”, con l’utile operativo adjusted che nel trimestre è cresciuto del 152% grazie soprattutto a ‘Esplorazione e produzione’ con un contributo triplicato, a fronte di una crescita del Brent in euro del 38%”, commenta l’amministratore delegato dell’Eni, Claudio Descalzi.
La generazione di cassa consolidata è anch’essa nettamente cresciuta, spinta dal prezzo Brent e dalla maggiore produzione con un contributo per barile che sale a 20 dollari, consentendoci di confermare la riduzione a 55 dollari al barile della nostra cash neutrality per il 2018. Per Descalzi ottimo è stato anche il risultato del business gas & power. Il debito netto, infine, è sotto i 10 miliardi, livello più basso registrato negli ultimi 11 anni”. E’ quindi confermata la proposta di un acconto dividendo di 0,42 euro.