Con la deposizione di una corona d’alloro sulla tomba di Napoleone Colajanni, al cimitero di Enna, la Regione Siciliana ha voluto rendere omaggio all’insigne politico siciliano, a cento anni esatti dalla morte. La prossima settimana, intanto, si riunirà a Palermo il Comitato scientifico, istituito appositamente dal governo Musumeci, per l’organizzazione di una serie di iniziative culturali che si protrarranno fino all’anno prossimo, per celebrarne la memoria. Ne fanno parte rappresentanti delle istituzioni, delle università siciliane e storici.
«Napoleone Colajanni fu, innanzitutto, un uomo coraggioso che – afferma il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci – non arretrò mai dinnanzi alla necessità morale di denunciare storture, ingiustizie e malefatte. Sia nella politica, quando da uomo delle Istituzioni non esitò a puntare il dito persino contro Crispi e Giolitti, che nella ricerca scientifica, quando indagò sulle ragioni del fenomeno criminale collegandole alla Questione sociale in opposizione alle teorie lombrosiane e anticipando così di un secolo le più recenti conclusioni delle Scienze comportamentali».
Dal canto suo, l’assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà, ha sottolineato come «Colajanni sia stato un politico scomodo, un siciliano generoso e onesto che, attraverso la veemenza dei suoi interventi al parlamento nazionale, ha rappresentato la migliore Sicilia, affermando ideali di rigore, equità e giustizia. Ricordarlo nei cento anni dalla morte è un atto di doverosa memoria e di testimonianza dell’eredità culturale e politica da trasmettere alle nuove generazioni».