Partiamo da un punto, il riscontro che trova Enrico Letta come segretario del Pd tra gli italiani e all’interno del partito. Gli italiani bocciano le tre principali crociate che sta portando avanti Enrico Letta: il ddl Zan, la tassa sulla successione e lo ius soli. I numeri sono da sfacelo totale: oltre il 60 per cento è contrario alla legge bavaglio che, mascherandosi dietro la lotta alla omotransfobia, introduce nuove pesantissime restrizioni alla libertà di pensiero; oltre il 75 per cento, invece, dice “no” alla reintroduzione di una imposta ingiusta che punta a far cassa sui patrimoni lasciati agli eredi; quasi il 70%, infine, si oppone alla cittadinanza facile ai figli degli immigrati. Percentuali che non lasciano ombra di dubbio su quanto stia facendo male al Pd la sbandata a sinistra dell’ex premier.
Letta non se ne rende conto e, ieri, ospite di ‘Non Stop’ torna sulla patrimoniale: “In Italia la tassa di successione c’è in modo totalmente minimale, dà un gettito annuo di meno di un miliardo mentre in Francia il gettito è di 14 miliardi. Trovo abbastanza incredibile che non vi sia, soprattutto per i patrimoni più ricchi’. In soldoni Letta parla, attraverso questa proposta, di alzare ulteriormente la pressione fiscale nel nostro Paese.
“È un atto di autolesionismo che finisce per creare un clima di diffidenza e barriera nel rapporto con ceto medio produttivo”, aveva ammesso nei giorni scorso il governatore della Campania, Vincenzo De Luca
E’ un Letta a tutto campo che gira ovunque e comunque a distribuire le idee politiche senza risparmiarsi.
‘Con Matteo Salvini “la questione non è se si può trovare” una sintesi, perché “si deve trovare. Quelle risorse che l’Europa con grande generosità ci sta dando necessitano di alcune riforme”, dice Enrico ad Agorà, su Rai Tre.
“Sono convinto che il governo Draghi sia quello giusto” per fare le riforme che servono e un accordo “si deve trovare”.
“Noi sosteniamo la ministra Cartabia con grande forza sulla riforma della giustizia. Ho incontrato Uggetti e abbiamo discusso sulla necessità di una riforma. Se non ora quando le riforme della giustizia? Devono essere nell’interesse dei cittadini. C’è la riforma fiscale, il fisco così non va, deve essere più basso sui redditi medio bassi e deve aiutare le imprese. Oggi il fisco premia gli evasori, noi dobbiamo premiare la fedeltà fiscale. Questo è il governo giusto, una sintesi si deve trovare”.
Una sintesi che, a dire il vero, Enrico Letta non trova mai…