VENEZIA. Tra il 2010 e il 2017 le manovre di finanza pubblica a carico delle autonomie locali hanno comportato una contrazione delle risorse disponibili pari a 22 miliardi di euro. A sostenerlo la Cgia di Mestre che sottolinea come i più colpiti siano stati i Comuni. Se nelle casse dei sindaci la ‘sforbiciata’ ha raggiunto l’anno scorso gli 8,3 mld di euro – rileva la Cgia -, alle Regioni a Statuto ordinario le minori entrate si sono stabilizzate sui 7,2 mld. Salvate dagli italiani con la bocciatura del referendum costituzionale del 4 dicembre 2016, le Province, invece, hanno subito una diminuzione delle risorse pari a 3,5 mld, mentre le Regioni a Statuto speciale formalmente non hanno sopportato alcuna contrazione, anche se lo Stato centrale ha imposto loro di accantonare ben 2,9 mld di euro.
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