Presto per Equitalia non ci saranno più segreti. O almeno, se verrà accolta la richiesta di accedere a tutte le informazioni finanziarie dei debitori. A formulare questa ipotesi, illustrando il prossimo piano di azione dell’agente della riscossione è stato ieri l’ad Ernesto Maria Ruffini, udito dalla Commisione di vigilanza sull’anagrafe tributaria.
Come scrive ‘Studio Cataldi’, sono 5 le strategie per rendere più efficace il sistema di riscossione, a partire dalla previsione di meccanismi sanzionatori deterrenti per incentivare l’uso della posta certificata, fino all’obbligo per gli enti di dialogare con l’agente della riscossione con “flussi esclusivamente telematici”, in modo da eliminare tempi e costi. Come quello, ad esempio, delle cartelle esattoriali che come ha sottolineato Ruffini, è stimato “in misura non inferiore a 30 euro” per via dei ripetuti passaggi che accompagnano la formazione del ruolo e la sua lavorazione.
In particolare, le richieste dell’ad a deputati e senatori si sono concentrate sulla possibilità di fruire delle informazioni finanziarie dei debitori, in modo da agire in modo tempestivo, con notifiche rapide e sicure che limiterebbero così i tentativi dei debitori di sottrarre beni all’esecuzione. Il risultato? Si taglierebbero i tempi tra l’affidamento dei crediti da parte del fisco e il recupero degli stessi.
Quello che chiede Equitalia sono accessi “massivi e a cadenze ravvicinate” all’anagrafe dei conti per conoscere la situazione finanziaria del debitore in tempo reale, potendo agire subito ed evitando azioni infruttuose. Inoltre, l’agente della riscossione chiede anche la fruibilità dei dati Inps in modo da superare l’attuale sistema che consente solo il reperimento di informazioni di sintesi.