La Sala Letture del MACRO ieri era piena, individuo l’ultimo posto a sedere e lo faccio mio. Con una puntualità poco romana, alle ore 16 del 13 Giugno, come da programma, presso il MACRO – Museo d’Arte Contemporanea di Roma è stato presentato il nuovo libro di Claudia Quintieri: “Era un paesaggio lunare. A presentarlo insieme all’autrice è Michela Becchis, nota Storica e Critica dell’arte che rivolge il suo particolare interesse al rapporto tra arte e storia e alla circolazione dei modelli figurativi e linguistici.
: “Era un paesaggio lunare” è favola scritta con una struttura comprensibile agli adulti più che ai ragazzi. Anche i contenuti appartengono ad un immaginario poco adatto ai più piccoli. Vi sono personaggi di fantasia come l’uomo del paesaggio lunare, la donna del paesaggio lunare, l’orso bianco e il puma femmina. Tutto il racconto è caratterizzato da una lotta tra bene e male che si identifica con anime positive, quelle gialle, e anime negative, quelle nere. Lo sviluppo del plot non è scontato nei colpi di scena che si susseguono. Ma non vi racconto di più chè i libri vanno letti e non sintetizzati. Finita la partecipata presentazione incontro la scrittrice per un breve, ma significativo incontro.
Claudia, prima di iniziare a parlare del libro vorrei approfondire con te le tue tante attività: sei scrittrice, artista e giornalista. Come coniughi questi diversi aspetti della tua creatività?
Nel mio lavoro cerco di separare le mie varie attività, cerco di trovare uno stile diverso per ogni aspetto della mia creatività. Nel giornalismo -mi occupo di arte contemporanea- cerco di rendere la descrizione della mostra e delle opere in maniera tale che anche senza averle viste se ne possa avere un’opinione personale, in maniera semplice cosicché arrivi il messaggio che voglio veicolare. Nella scrittura di libri e nella videoarte mi interessa spesso parlare di identità. I miei lavori di videoarte sono stati realizzati da me con tecniche diverse che corrispondevano all’idea che volevo visualizzare. In letteratura è accaduta la stessa cosa attraverso diversi tipi di scrittura.
Di cosa parlavano i tuoi primi due libri “La voglia di urlare” ed “E così la bambina è caduta”?
Il primo, La voglia di urlare, è una raccolta di racconti molto intimista; il secondo, È così la bambina è caduta, è sempre una favola per adulti dove personaggi fantastici si incontrano e sviluppano facoltà misteriose. Entrambi si possono legare al concetto di identità come dicevo precedentemente. Nel primo il linguaggio è semplice e scorrevole, mentre nel secondo si sviluppa tra prosa e poesia.
In Era un paesaggio lunare che linguaggio utilizzi?
In quest’ultimo libro le frasi sono brevi e cadenzate. Il ritmo scorre veloce e spesso è un procedere per immagini, come accadeva anche in È così la bambina è caduta.
Il primo personaggio che incontriamo nel tuo ultimo libro è l’uomo del paesaggio lunare, come lo descrivi?
È un uomo giusto e retto che vive in maniera pacifica con gli abitanti del paesaggio lunare e della foresta. Allo stesso tempo, quando si avvia il racconto, percepisce un’ambiguità mai riscontrata prima che non sa da dove venga, come se un’anima negativa fosse giunta nel suo regno. Scoprirà con il tempo cosa stava succedendo all’interno della sua vita.
Poi compare l’orso bianco, quali sono le sue caratteristiche?
L’orso bianco è un personaggio in armonia con la natura e con gli animali che vivono vicino a lui. Non si ricorda della sua famiglia di origine e ne agogna una. La sua caratteristica principale è la generosità. Riuscirà attraverso il suo carattere a fare del bene.
Mentre il puma femmina, altro personaggio del tuo libro, per cosa si distingue?
È altezzosa, sinuosa, elegante, all’apparenza superba, ma in realtà di indole buona. Sarà una protagonista molto significativa nello sviluppo della storia. Darà consigli alla donna del paesaggio lunare in momenti significativi.
Infine la donna del paesaggio lunare che ruolo ricopre?
È la donna di cui si innamorerà l’uomo del paesaggio lunare. Grazie a lei accadranno eventi che sembreranno vestirsi di magia. È fondamentale per il procedere della storia: cambierà le sorti dei personaggi intorno a lei nell’avanzare del plot.
Ci vuoi dire qualcosa del finale?
L’unica cosa che posso dire è che ci saranno vari colpi di scena che faranno prendere una piega inaspettata al contenuto del racconto.
Barbara Lalle