Dopo la morte di un familiare, gli eredi devono provvedere a risolvere alcune questioni burocratiche come la dichiarazione di successione, il passaggio di proprietà degli immobili, disdette varie, divisione dell’eredità e voltura di utenze. Il problema più annoso è quello del pagamento di eventuali debiti lasciati dal parente.
La legge in merito dice che gli eredi, i quali hanno accettato l’eredità, hanno l’obbligo di saldare anche i debiti del defunto. Se si accetta dunque il tesoretto, lasciato dal parente defunto, si deve anche saldare il non pagato. A chiarirlo è l’associazione Altroconsumo che, spiega, ‘quando si accetta l’eredità, si diventa eredi dei beni, ma anche dei debiti del defunto’ e, attenzione, di questi ultimi, ‘si risponde con tutti i propri beni e non solo con quelli ricevuti con l’eredità’.
E’ meglio, quindi, valutare bene perché se il rosso è superiore al lascito, spiegano da Altroconsumo, è conveniente ‘rinunciare all’eredità’. La terza via è accettarla con ‘beneficio d’inventario’. Basta fare una dichiarazione presso un notaio o un cancelliere del tribunale che farà l’inventario, cioè, l’elenco con relativa descrizione dei beni ereditati.
In quest’ultimo caso le conseguenze saranno due. In primo luogo se l’erede aveva crediti o debiti verso il defunto li conserva: può farsi pagare come creditore e può pagare come debitore oltre al fatto che, concludono, risponderà dei debiti ereditari solo con i beni ereditari.