L’ultimo Decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Paola De Micheli sospende fino al 21 novembre tutti gli esami di guida in Piemonte, Lombardia, Valle d’Aosta e Calabria, vale a dire le regioni che attualmente sono zone rosse. L’Unasca, l’Unione Nazionale Autoscuole e Studi di Consulenza Automoblistica, ha espresso tutta la sua preoccupazione in merito ai provvedimenti dell’ultimo decreto e all’impatto sulle scuole guida delle regioni coinvolte.
“Con tale provvedimento le autoscuole ridurranno l’attività del 50%, ma non potranno accedere ad alcun contributo perché risultano aperte, quindi escluse dal Decreto Ristoro – si legge nel comunicato pubblicato dall’Unione Nazionale Autoscuole – una situazione assurda e troppo penalizzante per un settore che ha già pagato molto e che vive quotidianamente anche i ritardi delle Motorizzazioni”.
Attraverso una nota ufficiale, l’Unasca chiede al governo che tutte le autoscuole e scuole nautiche con attività nelle regioni zone rosse siano almeno incluse tra quelle per cui sono previsti i ristori. L’Unione, inoltre, fa notare che in merito agli ultimi provvedimenti emanati, non sono stati ascoltati gli operatori del settore: questi chiedevano almeno di non interrompere gli esami pratici per le patenti A, C e D, per i quali, trattandosi di esami per moto e autobus, non vi è la problematica del distanziamento fisico come per gli esami della patente B.
La pandemia di Covid-19 ha avuto ripercussioni negativi su tanti settori, compreso quello delle autoscuole, delle scuole nautiche e degli studi di che vivono nell’incertezza. Il settore conta circa 7.000 autoscuole in tutta Italia che danno lavoro a oltre 30.000 persone.
Già durante il mese di ottobre le autoscuole hanno chiesto aiuti per uscire dalla crisi e nuove misure per affrontare l’emergenza. Al momento le autoscuole costrette a dover fare i conti con la sospensione degli esami per la patente di guida sono quelle delle regioni zone rosse, Piemonte, Lombardia, Valle d’Aosta e Calabria, a cui si sono aggiunte anche Campania e Toscana.
Appare evidente, tuttavia, che i provvedimenti mettano a repentaglio anche le autoscuole del resto d’Italia che navigano a vista e rischiano di dover fronteggiare gli stessi problemi qualora le regioni di appartenenza dovessero diventare zone rosse.
In un momento così delicato, l’Unasca, Unione Autoscuole e Studi di Consulenza Automobilistica, chiede che le autoscuole possano almeno usufruire del Decreto Ristori introdotto approvato dal Governo per la tutela della salute e per il sostegno ai lavoratori e ai settori produttivi, a cui allo stato attuale non hanno diritto perché risultano aperte.