L’Italia si risveglia quasi tutta in ‘giallo’ ed è di nuovo tempo di riaperture: per 50 milioni di italiani è possibile tornare a pranzo o a cena fuori – letteralmente, perché almeno inizialmente si mangerà solo all’aperto – ma anche al cinema o a teatro. E si potrà ricominciare a viaggiare liberamente tra regioni gialle per qualsiasi motivo, turismo compreso, cosa che era vietata dal 18 dicembre; mentre da o verso regioni arancioni/rosse si potrà viaggiare a patto di avere il cosiddetto ‘pass verde’, la certificazione che attesti la vaccinazione o la guarigione, o anche un tampone effettuato nelle 48 ore precedenti.
‘Io credo che il presidente Draghi abbia parlato legando le sue parole ad un momento che è un momento di unità di tutto il Paese. La festa della Liberazione è la festa di tutti gli italiani è la festa che riguarda i valori fondanti’, così Enrico Letta, segretario del Pd, commenta le parole di Draghi nel giorno dei festeggiamenti del 25 aprile. Il segretario si era recato a Porta San Paolo per consegnare un fiore in uno dei luoghi simboli della Resistenza. ‘È evidente che questa è una maggioranza eccezionale e straordinaria per un momento eccezionale e straordinario. Ci sono delle differenze e credo che Draghi le stia gestendo bene’, ha aggiunto.
‘Con Conte ci sentiamo spesso. Con i 5 stelle abbiamo governato insieme e abbiamo due anni di tempo in vista delle elezioni 2023 per fare un percorso di avvicinamento, con il Pd che costruisce un centrosinistra nuovo e allargato’, ha detto il segretario del Partito democratico aggiungendo che ‘Conte assume la leadership del M5s e noi facciamo un lavoro nostro, sono due forze che in vista delle elezioni si avvicineranno per fare un’alleanza’. E sull’ipotesi di un Conte federatore del centrosinistra ha aggiunto: ‘In verità non è mai successo, ha guidato un governo e lo ha fatto bene, con lui abbiamo collaborato e collaborato bene’.
Diverso invece il tono utilizzato nei confronti di Matteo Salvini e della Lega. ‘Se la Lega non vuole stare al governo non stia al governo. Io spero che non succeda, ma mi stupisce che oggi Salvini sta partecipando a una raccolta firme contro il coprifuoco che il governo, di cui lui fa parte, ha deciso. Non voglio creare problemi, perché io voglio che il governo vada avanti per due anni fino alla fine della legislatura, ma per quanto mi riguarda io suggerisco sommessamente di considerare che è successo una volta e non deve succedere più. Chi lo fa deve tirare le conseguenze’, ha detto Letta, riferendosi all’astensione della Lega nel Cdm sulle riaperture.
Il tema della questione è quello delle riaperture e della revoca del coprifuoco che Salvini chiede insistentemente addirittura partecipando a una raccolta firma per una maggiore libertà. E’ arrivata poi la replica di Salvini: ‘Ho tutta l’intenzione di stare dentro il governo, per le nostre idee e le nostre battaglie, anche se qualcuno ci vorrebbe fuori, come il Pd di Letta. Basta che Letta non provochi continuamente, come sta facendo parlando di ius soli, di immigrati, chiedendo che Salvini vada a processo. Se c’è qualcosa che non convince tutti, come il coprifuoco, che non ha senso, ma è scelta politica, lo diciamo, in 24 ore quasi 60.000 persone hanno detto no al coprifuoco e firmato il nostro appello online. Siamo d’accordo con Draghi entro metà maggio ci sarà un aggiornamento in base ai dati scientifici, se continueranno a essere positivi, dal nostro punto di vista la riapertura deve essere totale, con azzeramento del coprifuoco. Grazie alle nostre insistenze 15 regioni su 20 sono in zona gialla. C’era chi voleva tenere tutto in rosso o arancione fino a giugno e noi dai e dai e dai…’.
Le buone intenzioni di unità, di fronte all’emergenza Covid-19, stanno cedendo il passo alle divisioni nella maggioranza. Portando a tensioni che fanno temere una possibile implosione. Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, è stato già costretto a cercare complicate mediazioni. Del resto l’elenco di argomenti divisivi è lungo: dal coprifuoco al Superbonus, senza dimenticare le scelte sull’immigrazione e la mozione di sfiducia contro il ministro della Salute, Roberto Speranza, in discussione al Senato tra qualche giorno. Una lista che ogni giorno si arricchisce di nuovi capitoli. Basti pensare alla chiusura dei centri commerciali nei fine settimane: questione che alimenta polemiche.
Le scintille non ci sono solo sul coprifuoco e sul destino di Speranza. Salvini ha accusato gli alleati di centrosinistra sulle politiche per l’immigrazione. Dopo il nuovo naufragio al largo delle coste libiche, ha scritto su Twitter: ‘Altri morti, altro sangue sulla coscienza dei buonisti che, di fatto, invitano e agevolano scafisti e trafficanti a mettere in mare barchini e barconi stravecchi, anche con pessime condizioni meteo’. Un messaggio, nemmeno tanto indiretto, rivolto a Letta, che qualche giorno prima ha pubblicato una foto con la felpa di Open Arms, mentre incontrava il fondatore dell’Ong.
All’orizzonte si intravedono argomenti divisivi, come il ddl Zan, che al Senato spacca l’ex maggioranza del Conte 2 e le forze di centrodestra, ma anche il rilancio del Pd sullo Ius soli. E, al di là delle battaglia identitarie dei partiti, ci sono punti caldi che affronteranno direttamente il governo, tra tutti la riforma della Giustizia e l’intervento sulla concorrenza. Autentiche mine piazzate nel percorso del governo Draghi.