La missione in Afghanistan prosegue. A confermare la notizia, è il ministro della Difesa, Mario Mauro, durante l’ informativa a Montecitorio, sull’attentato che ha provocato la morte del capitano Giuseppe La Rosa e nella quale ha dichiarato: “L’intendimento del Governo è di proseguire la partecipazione alla missione Isaf in Afghanistan, concludendola secondo i tempi stabiliti nel 2014″. “Nel 2013 – ha sottolineato Mauro – la consistenza del contingente italiano è scesa ad un livello medio di 3.100 unità, é in progressiva riduzione e ancora si ridurrà significativamente nel corso del 2014″. “Da più parti, ha proseguito il ministro, si chiede un’accelerazione nel ritiro del nostro contingente, ma ci sono due fattori che la rendono impossibile: in primo luogo la necessità di non mettere a rischio la sicurezza dello stesso contingente, in una fase particolarmente delicata quale è sempre quella del ripiegamento, procedendo con il ritiro accelerato delle componenti operative. In secondo luogo – ha precisato – l’indisponibilità sia di sufficienti vie di comunicazione nella regione, sia di vettori aerei, navali, terrestri per la concomitante richiesta di tutti i Paesi della coalizione internazionale”. “Profonda amarezza” è stata espressa dal ministro per “l’Aula della Camera vuota” durante la sua informativa. Intanto è stato reso noto che è stato arrestato il presunto attentatore dell’attacco di sabato scorso a Farah in Afghanistan e di quello di ieri nella stessa area che non ha provocato vittime italiane. L’uomo, di circa 20 anni, si chiama Walick Ahmad e ha reso “piena confessione assumendosi tutta la responsabilità” dei due atti. I fatti sono al vaglio degli inquirenti.
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