Salta, come noto, il duello tv tra Schlein e Meloni. Se ne parla durante la puntata di Otto e mezzo del 20 maggio. In studio c’è Michele Santoro che svela di aver presentato l’esposto all’AgCom.
“Sono uno di quelli che ha fatto saltare il duello tra le due regine. Il problema che ha creato Bruno Vespa come al solito è quello di costruire un evento appositamente per i due partiti maggiori. Il che è una grande alterazione della campagna elettorale e la par condicio non poteva assolutamente ammetterla. Quando le leggi ci sono bisogna rispettarle. Se ne devono fare una ragione Vespa, Schlein e Meloni. Era un grave abuso quello di consentire a Vespa di costruire una tribuna politica ad hoc per i due maggiori partiti durante un’elezioni proporzionale. Ho fatto un esposto all’AgCom che ha deciso che non si doveva fare”.
Michele Santoro si scaglia contro Bruno Vespa e la Rai presentando un esposto all’Agcom dopo che il conduttore, nel corso di Cinque Minuti, ha attaccato il giornalista e politico leader della lista candidata alle Europee Pace Terra Dignità. Nella lettera inviata dai suoi avvocati, Santoro punta il dito contro Vespa accusandolo di averlo penalizzato in quanto politico che concorre a elezioni.
A far accendere gli animi sono state le parole che Bruno Vespa ha usato contro Michele Santoro nel corso della puntata di giovedì 16 maggio di Cinque Minuti. Il conduttore, infatti, aveva dedicato tutta la sua striscia post Tg1 a un editoriale-invettiva citando quelli che, a suo dire, erano stati “pessimi esempi di violazione della par condicio” nella campagna per le elezioni del 2001.
Tra gli episodi citati l’ospitata di Marco Travaglio da Daniele Luttazzi, l’intervista di Enzo Biagi a Roberto Benigni e quattro puntate del Raggio Verde di Michele Santoro. Tutte occasioni, aveva spiegato Vespa, volte a danneggiare Silvio Berlusconi che tra l’altro telefonò in diretta a Santoro per lamentarsi.
La risposta di Michele Santoro non si è fatta attendere, con il giornalista-politico che ha deciso di presentare un esposto all’Agcom.
Secondo quanto si legge nella lettera inviata dai suoi avvocati Lorenzo Borrè e Andrea Fiore, Santoro reputa l’attacco “fine a se stesso, in quanto l’evocazione dei programmi condotti non ha alcuna attinenza con le decisioni assunte” dall’Agcom per il mancato duello Meloni-Schlein a causa della par condicio.
L’attacco, tra l’altro, ha ” l’aggravante di essere stato mosso nei confronti di un candidato alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo con una comunicazione volta a insinuare la tesi che Santoro, si sia comportato scorrettamente e abbia violato a propria volta la legge in tema di par condicio, contenuto comunicativo che ha penalizzato obiettivamente l’immagine di un soggetto politico che concorre alle elezioni”.
Ora la Rai e Vespa hanno un giorno per le loro “controdeduzioni“, ovvero spiegare per quale motivo sia andato in onda un attacco nei confronti di un candidato alle elezioni europee.
Ultimatum che suggerisce che l’Agcom sta indagando su quanto avvenuto e che forse, come ipotizzato da Santoro, ci sia stata una violazione della par condicio