«Ci siamo incontrati, riconosciuti abbracciati. Abbiamo riscoperto l’enorme valore che ciascuno di noi offre alla città con le esperienze di gratuità e impegno civile. Abbiamo ascoltato tanti volontari e persone con esperienze significative che hanno affrontato le questioni principali del nostro tempo».
La seconda e ultima giornata di “EsserCi Festival. Il volontariato che c’è”, la manifestazione organizzata dal CESV Messina ETS con il Comune di Messina, si conclude con un manifesto, un testo scritto traendo suggestioni, indicazioni e idee dai tanti che hanno partecipato all’iniziativa, sul palco, in platea e nell’Agorà. Un manifesto che sarà presentato nei prossimi giorni a tutta la cittadinanza e che trae forza anche dalla grande partecipazione, che nel corso delle due giornate ha registrato la presenza di oltre 1500 persone, tutte impegnate a scoprire e riscoprire, conoscere e far riconoscere il mondo del dono gratuito, della solidarietà, dell’impegno personale.
«Il senso di “EsserCi” ha sottolineato il direttore del CESV Rosario Ceraolo introducendo i saluti istituzionali – è quella di consolidare collaborazioni e dialogo tra il mondo del terzo settore e tutte le componenti della società, dalle istituzioni alle giovani generazioni, dal mondo produttivo a quello delle professioni. Non solo perché è terreno comune quello su cui tutti insieme possiamo operare per una società inclusiva e giusta ma anche perché solo insieme possiamo raggiungere gli alti traguardi che ci prefissiamo per il presente e per il futuro».
«Mi ringraziate per la mia presenza – ha detto Cosima Di Stani, Prefetto di Messina – ma sono io a ringraziare voi. Non può né deve mancare il sostegno delle istituzioni al volontariato, in un’ottica di sussidiarietà che coinvolge tutti». «Mi unisco al ringraziamento», ha aggiunto Federico Basile, Sindaco di Messina. «Questa iniziativa si chiama “EsserCi” e noi ci siamo. A questa grande idea del CESV Messina il Comune ha voluto da subito dare il proprio supporto. “EsserCi” dovrà esserci ogni anno, almeno finché sarò sindaco». «Come Organismo Territoriale di Controllo – ha aggiunto Vito Puccio, Presidente OTC Sicilia – supportiamo i Centri di Servizio per il Volontariato in una relazione che non esito a definire paritaria. Lavoriamo insieme. Vorremmo vedere lo stesso rapporto tra istituzioni e volontariato, co-programmazione e co-progettazione dentro una relazione equilibrata».
«In questo momento ciò che mi preme di più – ha concluso il presidente del CESV Santi Mondello – è il ringraziamento del Centro Servizi a tutti coloro che, nei diversi ruoli, hanno fatto sì che questa manifestazione si potesse realizzare, dal Comune di Messina a CSVnet, Fondazione MeSSInA, NextBit, Cavarretta Assicurazioni, Caffè Barbera, l’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli esperti contabili di Messina, dal comitato direttivo al direttore, dai consulenti Letizia Bucalo, Salvatore Rizzo e Maria Lucia Serio allo staff e alle giovani impegnate nel nostro progetto di servizio civile».
Chiara Tommasini, Presidente CSVNet, è intervenuta su “EsserCi. I Centri di servizio per il volontariato a fianco del volontariato che cambia”. «I CSV hanno oggi responsabilità ulteriori. Da erogatori di servizi, una missione che rimane in piedi e resta importante, sono diventati – anche alla luce della riforma del terzo settore – agenzie di sviluppo del volontariato dentro e con le comunità locali. Esattamente la missione che è al cuore di questa manifestazione».
«I volontari in genere e quelli di Medici Senza Frontiere – ha detto Laura Perrotta, Fundraising Director MSF (“Curare le ferite del mondo”) – arrivano in ogni angolo del mondo dove è necessario curare una ferita. Sono capaci in poche ore di essere là dove serve esserci. Siamo anche dove si bombarda per testimoniare l’orrore della guerra e dare visibilità ai feriti e alle vittime. Con indipendenza, neutralità e imparzialità. E possiamo farlo anche grazie alle donazioni. In questa città mi sembra doveroso ricordare che Messina conta 9000 donatori di MSF a cui sono venuta a dire grazie».
«Non dimentichiamo che il terzo settore è retto dai volontari – ha sottolineato Diego Maria Ierna, Co-founder Job4Good (“Le professioni nel Terzo Settore”) – ma anche da coloro che prestano la propria opera professionalmente. E conta infatti circa un milione di lavoratori in Italia, un quarto dell’intera forza-lavoro, Di questi circa il 16% sono fundraising, persone capaci di mobilitare altre persone perché donino le risorse necessarie. E un’altra area che assorbe tanta occupazione nel terzo settore, quella del digital, è altrettanto capace di fare la differenza».
«Il valore del volontariato è quello più volte ricordato da Papa Francesco, che dice: in Italia il volontariato è un tesoro, custoditelo bene», ha ricordato Riccardo Bonacina, giornalista, fondatore di Vita Non Profit (“La chiamata di Papa Francesco per il bene comune. Come rispondere?”). «E voglio aggiungere: il volontariato è una scelta che rende liberi, è gratuità, bellezza, giustizia, piacere. Genera inclusione sociale, fa in modo che possiamo incontrarci in un nuovo “noi”. Il miracolo della cooperazione è una strategia che apre il varco nella folla indifferente. Esserci significa “essere con” ma anche farsi accompagnare, moltiplicare la speranza disseminando esperienze di bene».
«Esserci è importante – ha aggiunto Patrizia Caruso, Head of Resilience Unit, ActionAid Italia (“Il ruolo della cittadinanza nell’azione democratica”) – per esprimere la necessità di stare e affermare la propria presenza attiva per cambiare le cose. È sempre più difficile influenzare l’agire politico. Partecipare è prendersi una responsabilità, reagire a un’ngiustizia, accorgersi di politiche ingiuste e occupare spazi di cambiamento. La responsabilità delle istituzioni è quella di creare gli spazi di ascolto e di agibilità. Una istituzione responsabile è una organizzazione che sa condividere informazioni e dati, sa render conto delle azioni e dell’impatto che queste generano».
«È di grande impatto, direi irrinunciabile affrontare questioni emergenti dentro eventi culturali gratuiti», ha sottolineato Antonella Ferrara, founder, president and artistic director di Taobuk (“Le priorità di Taobuk per la promozione del welfare culturale”). «Eventi – ha detto – realizzati anche grazie all’apporto di studenti universitari che offrono il loro apporto gratuitamente. Promuovere la lettura e la scrittura è una di quelle missioni capaci di modificare la società. Leggere le parole di altri, diversi da noi, scrivere perché le nostre parole possano arrivare lontano implica un legame, un collegamento, capace di travalicare spazio e tempo, capace di indicare le vie giuste e gli obiettivi giusti».
«È indispensabile imparare a uscire fuori da noi stessi e proiettarci fuori da noi verso l’altro. Costruire luoghi pubblici in cui coinvolgere/partecipare e pensare il cambiamento. Impegnarci di più per i beni comuni materiali e immateriali», ha concluso Michele Gagliardo, Libera (“La responsabilità educativa per contrastare i dispositivi mafiosi”). «Le mafie non sono solo organizzazioni criminali, producono pensieri e modi di fare. Lo fanno in silenzio e cercando alleanze con le aree grigie delle nostre città. A noi tocca mettere l’anima per sovvertire: ripartire dall’educazione. E l’educazione è un’azione pubblica. Bisogna non essere neutrali, prendere posizione. Ciò che noi facciamo è fare una precisa azione di mondo. Un mondo che metta al centro le persone e non il denaro. Ci opponiamo a tutte le educazioni che non vanno nella direzione della libertà e della giustizia, operiamo per portare alla luce il silenzio e ciò che accade di nascosto».
I lavori si sono conclusi con un doppio impegno da parte del CESV Messina: quello di ripetere l’esperienza di “EsserCi” e quello di raccogliere e fare sintesi delle preziose indicazioni e idee provenienti da tutti i relatori e dalle associazioni che hanno popolato l’Agorà perché costituiranno la piattaforma partecipativa delle iniziative del Centro Servizi per i prossimi anni.