Dopo il passaporto sanitario per rilanciare in piena sicurezza il turismo internazionale, arriva il pass per permettere gli spostamenti tra regioni: è questa l’iniziativa annunciata dal Governo, in ottica di una riapertura interna che sembra essere ormai alle porte.
Il Presidente Mario Draghi, affiancato dal Ministro della Salute Roberto Speranza, ha tenuto una conferenza stampa nel corso della quale ha portato alla luce alcuni dei provvedimenti che riguardano il futuro del turismo in Italia. Come saranno le nostre vacanze estive? Attualmente, è possibile viaggiare all’estero verso quei Paesi fruibili per motivi turistici (principalmente quelli appartenenti all’Unione Europea, ma non solo), mentre i movimenti interni sono ancora molto limitati. Non è infatti permesso spostarsi al di fuori dei confini regionali nelle zone arancione e rossa – e al momento tutta Italia è divisa tra queste due fasce.
Tuttavia, si va verso una timida riapertura: Draghi ha infatti annunciato che il prossimo 26 aprile verrà introdotta nuovamente la zona gialla, e tutti coloro che risiedono nei territori ai quali verrà attribuito questo colore avranno più libertà di movimento. La campagna vaccinale, seppur con i suoi ritardi, sta dando pian piano i suoi frutti e i dati inerenti la diffusione del contagio sono in miglioramento. È possibile dunque iniziare a guardare al futuro con speranza, così da poter rilanciare il turismo anche su scala nazionale.
Quali sono quindi le previsioni per questa estate? Chi vorrà rimanere in Italia per le vacanze, potrà probabilmente scegliere di spostarsi verso un gran numero di mete, grazie a quanto annunciato dal Presidente del Consiglio. L’idea è infatti quella di permettere ai cittadini di spostarsi liberamente, a partire dal prossimo maggio, tra regioni di colore giallo. Per quanto riguarda invece i movimenti tra regioni di colori diversi, è probabile che venga introdotto un pass, seguendo quello che è il modello europeo.
Tale certificato attesterà l’avvenuta vaccinazione contro il Covid oppure, in alternativa, che il viaggiatore abbia già contratto il virus e sia guarito o ancora che abbia effettuato un tampone con esito negativo nelle 48 ore precedenti la partenza. Proprio come il passaporto sanitario di cui tanto si è parlato già nei mesi scorsi, questo documento permetterà di spostarsi anche nelle zone più a rischio con maggior sicurezza, ferme restando ovviamente le altre misure come l’obbligo di mascherina e il distanziamento sociale.