ESTATE 2024 || DAVIDE RAMPELLO – Il viaggio non deve essere l’occasione per un selfie, ma un percorso di conoscenza

Davide Rampello – Direttore creativo dello studio Rampello & Partners – racconta la sua visione del turismo: il viaggio deve essere un percorso personale di arricchimento e conoscenza, per acquisire coscienza.

«Il turismo in Italia è un’industria ben strutturata e altamente funzionale, capace di valorizzare i contenuti straordinari dei territori trasformandoli in una fonte di benessere e ricchezza per i suoi residenti. Questa capacità di generare sviluppo economico richiede consapevolezza da parte del viaggiatore: parole come “cultura”, “patrimonio” e “viaggio” meritano una riflessione attenta e ponderata per essere utilizzate in modo autentico e rispettoso».

Questo è il pensiero sul turismo di Davide Rampello – consulente, editorialista e direttore creativo di Rampello & Partner – in un momento storico di profonda trasformazione.

«Oggi il turista? Si concentra sulla possibilità di catturare momenti e vivere le emozioni attraverso fotografie e selfie. Viaggiare è invece un’opportunità per esplorare il significato e i valori dei luoghi. Seguendo l’eredità del “Grand Tour” – che un tempo permetteva agli aristocratici e ai borghesi di arricchire la propria conoscenza e formazione -, il viaggio in Italia offre la possibilità di scoprire una varietà di culture, stili di vita, tradizioni artistiche e storie di donne e di uomini che ampliano la nostra comprensione del mondo, la nostra coscienza. Proprio come Ulisse che durante il suo viaggio ha ricercato il significato delle cose: non si è limitato ad affrontare un percorso fisico per il suo ritorno a casa, bensì un cammino verso una maggiore conoscenza di sé e del mondo. Esattamente come dovrebbe fare il viaggiatore».

Per rispondere a questa visione del viaggio, fatto per “seguir virtute e canoscenza”, Davide Rampello suggerisce alcuni “luoghi da vivere”, sì in estate, così come nel resto dell’anno.

«Si può partire alla volta di Pecetto Torinese, un piccolo comune di soli 4.006 abitanti, dove la famiglia Rosso coltiva da oltre 100 anni oltre 70 varietà di ciliegie, famose per il loro sapore e la loro straordinaria dimensione. A Bassano del Grappa, immancabile l’attraversamento del ponte ligneo palladiano sul Brenta e bere nella storica bottega Nardini una grappa. A proposito di distillazione, a Rosà si può incontrare Gianni Capovilla, uno dei più grandi distillatori viventi: un’esperienza unica e straordinaria per vivere e conoscere il territorio. Castelmagno, invece, dà la possibilità di conoscere Giorgio Amidei, uno dei migliori produttori di formaggio Castelmagno, e visitare, a 1800 metri di altitudine, la meravigliosa abbazia dove vivere la vera cultura occitana. Non dimentichiamo, poi, Scanno, una cittadina degli Abruzzi con palazzi incredibilmente belli, ben curati e ricchi: qui le donne indossano gonne plissettate e gioielli, tra cui la famosa “presentosa”, il monile tradizionalmente regalato alla promessa sposa, frutto di una lavorazione di filigrana che ha radici antiche nell’oreficeria bizantina ed etrusca. Scendendo più a sud, consiglio una visita ad Isola Longa – preferibilmente a settembre – per assistere alla raccolta del sale che tinge le vasche saline di un magnifico rosa intenso e ammirare le gru che si nutrono qui, pigmentando il loro piumaggio di un rosa corallo. Mentre a Serra San Bruno è possibile visitare uno delle certose più belle al mondo, quella fondato da San Bruno nel 1084, ma anche scoprire il lavoro svolto dai carbonai, veri e propri Beni Culturali Viventi che mantengono vivo il loro antico mestiere, trasformando il legno di faggio in carbone pregiato, in un paesaggio che fa da sfondo a queste tradizioni secolari».

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