Esce il 16 luglio “Etica del Buonsenso”, il nuovo saggio di Salvatore Primiceri, giurista, editore e scrittore di origine salentina e pavese d’adozione. L’autore stimola la riflessione sull’origine e sull’uso del buonsenso prendendo spunto dalla filosofia etico-morale sia antica che contemporanea ed elevandolo a strumento necessario per la ricerca della felicità. Si tratta di un libro che ha radici lontane, spiega Primiceri, che vuole essere la prima tappa di un viaggio in cui analizzare il concetto di buonsenso sotto vari profili, da quello filosofico, giuridico fino a quello psicologico. Oggi “buonsenso”, prosegue l’autore, è una parola abusata e mal interpretata. Viviamo un’epoca individualista dove spesso l’uomo tende al proprio utile difendendolo con arroganza, senza accettare osservazioni. Invece occorre il coraggio di mettere in discussione sé stessi e i propri convincimenti e aprirsi al confronto attraverso dialogo, analisi e sospensione del giudizio. Occorre abbattere schemi e modelli obsoleti che crediamo corretti per il “quieto vivere”, per paura di perdere “potere” o solo perché abbiamo timore di rischiare un cambiamento verso ciò che ci appare incerto. Non c’è nulla di più rivoluzionario oggi che tornare ad occuparci della comunità. Per farlo è necessario compiere un percorso su noi stessi per poter lavorare al meglio con e per gli altri. Il buonsenso non è un compromesso né un’azione limitante della nostra libertà in nome di una apparente tranquillità. Tutt’altro. Il buonsenso è lo stimolo innato dell’uomo per poter far crescere la felicità di ogni individuo nella società e con la società. Se il contesto sociale, l’educazione e altri fattori della nostra esistenza ci hanno portato a dimenticarci del buonsenso, oggi possiamo esercitarci a riprendere confidenza con esso per migliorare noi stessi e star meglio con gli altri, sul lavoro e nella vita di tutti i giorni. Secondo l’autore, quindi, il buonsenso è un elemento innato dell’essere umano che ci consente di distinguere ciò che è buono da ciò che è cattivo e ciò che è giusto da ciò che è sbagliato per porre in essere i comportamenti e le azioni più corrette, talvolta in deroga alle consuetudini e alle norme. Il buonsenso spinge all’azione buona e giusta i cui effetti non saranno sbagliati per alcuno. L’uso del buonsenso restituisce serenità e felicità sia per chi agisce sia per chi riceve.
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