Etichette sul vino: a rischio mercato da 14 miliardi in Italia

Il caso etichette sul vino scuote l’Italia: l’allarme lanciato da Coldiretti e Unione Italiana Vini sulle possibili conseguenze nel nostro Paese

Sta facendo discutere molto anche in Italia il “caso etichette” sulle bottiglie di vino: dal mese di gennaio l’Irlanda può decidere se apporre o meno sulle etichette degli alcolici delle avvertenze che ricalcano quelle già presenti anche in Italia sui pacchetti di sigarette, come per esempio “Il consumo di alcol provoca malattie del fegato” e “Alcol e tumori mortali sono direttamente collegati“.

Contro i cosiddetti “health warning” si sono apertamente schierati 9 Paesi europei, tra cui l’Italia, e i maggiori produttori europei di vino, tra cui la Francia e la Spagna. Il timore è che l’esempio dell’Irlanda possa spingere altri Stati ad adottare etichette simili, prima che si giunga ad adottare iniziative comuni in ambito comunitario.

LA PROTESTA DI UNIONE ITALIANA VINI SUL “CASO ETICHETTE”

Unione Italiana Vini, per voce del suo presidente Lamberto Frescobaldi, ha protestato così sulle ultime notizie riguardanti il cosiddetto “caso etichette”: “Il silenzio assenso di Bruxelles a Dublino relativo alle avvertenze sanitarie in etichetta per gli alcolici rappresenta una pericolosa fuga in avanti da parte di un Paese membro. Secondo Uiv, il mancato intervento della Commissione europea mette a repentaglio il principio di libera circolazione delle merci in ambito comunitario e segna un precedente estremamente pericoloso in tema di etichettatura di messaggi allarmistici sul consumo di vino”.

Il presidente dell’Uiv ha sottolineato inoltre: “Temiamo che la Direzione generale per la Salute voglia adottare nei prossimi mesi questo approccio a livello europeo lasciando nel frattempo libera iniziativa ai singoli Paesi membri, al fine di sdoganare sistemi adottati senza un previo dibattito pubblico a livello europeo. I fatti di oggi segnano uno scenario paradossale e ingovernabile, fatto di una babele di etichette all’interno dell’Unione europea che purtroppo non risolvono il problema dell’alcolismo, che dovrebbe essere basato su un approccio responsabile nei consumi di prodotti molto diversi tra loro”.

ETICHETTE VINO: A RISCHIO UN MERCATO DA 14 MILIARDI IN ITALIA

Coldiretti ha spiegato in una nota che “il via libera dell’Unione Europea alle etichette allarmistiche sul vino in Irlanda, che rappresentano un pericoloso precedente, rischia di aprire le porte a una normativa comunitaria allarmistica e ingiustificata, capace di influenzare negativamente le scelte dei consumatori”.

Per l’Italia, ha sottolineato ancora la Coldiretti, si tratta di difendere un settore del Made in Italy che fattura complessivamente 14 miliardi di euro e che dà opportunità di lavoro a 1,3 milioni nei più diversi ambiti.

Il presidente della Coldiretti Ettore Prandini ha commentato così le recenti notizie: “È del tutto improprio assimilare l’eccessivo consumo di superalcolici tipico dei Paesi nordici al consumo moderato e consapevole di prodotti di qualità e a più bassa gradazione come la birra e il vino che in Italia è diventato l’emblema di uno stile di vita lento, attento all’equilibrio psico-fisico che aiuta a stare bene con se stessi, da contrapporre all’assunzione sregolata di alcol”. Lo stesso Ettore Prandini ha poi aggiunto: “Il giusto impegno dell’Unione per tutelare la salute dei cittadini, secondo la Coldiretti, non può tradursi in decisioni semplicistiche che rischiano di criminalizzare ingiustamente singoli prodotti indipendentemente dalle quantità consumate”.

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