“E’andata bene”. Un commento esiguo quello rilasciato dal premier Mario Monti al termine del vertice di Bruxelles. Nessun commento neanche dal viceministro dell’Economia Vittorio Grilli, che ha sostituito il presidente del Consiglio italiano, andato via prima della fine del summit.
Un vertice che si è protratto ad oltranza, per più di otto ore durante le quali l’Eurogruppo ha confermato, innanzitutto, le conclusioni del vertice dell’Eurozona del 28-29 giugno, sia sul cosiddetto scudo anti-spread che sulla ricapitalizzazione “diretta” delle banche in crisi attraverso le risorse del futuro Fondo salva-Stati permanente, l’Esm. Ma le decisioni più importanti sono quelle prese nei confronti della Spagna, con gli aiuti per le banche (30 miliardi di euro già a luglio) e la concessione di un anno in più per il raggiungimento dell’obiettivo di riduzione del deficit al 3% del Pil (nel 2014 invece che 2013). Inoltre, i ministri finanziari hanno riconfermato Jean-Claude Juncker alla presidenza dell’Eurogruppo per altri due anni e mezzo, anche se di fatto il nuovo mandato finirà all’inizio del 2013, per volere dello stesso Juncker. Sul fronte anti-spread è stato firmato un accordo che permetterà alla Bce di intervenire sui mercati del debito sovrano come ‘agente’ dell’attuale fondo salva-Stati temporaneo, l’Efsf (e, più tardi, dell’Esm, suo successore); mentre per le ricapitalizzazioni bancarie Juncker e il presidente dell’Euro working group, Thomas Wiess, hanno precisato che non sarà richiesta alcuna garanzia pubblica per i finanziamenti diretti agli istituti di credito.
Un programma di ferro dunque per risollevare le sorti dell’Europa. L’auspicio è che possa avere la meglio sulla crisi, evitando che il Vecchio Continente soccomba nella fauci dello spread.
Spread ancora alto, 477 punti base. Apertura a 477, 03 punti per lo spread tra Btp e Bund tedeschi e verso un lieve aumento, sui livelli della chiusura di ieri a 478 punti.