Eurolandia: cittadini travolti da una crisi drammatica. I partiti politici incapaci a trovare una soluzione

di Andrea ViscardiLa grave crisi economica che ancora incombe sui paesi di Eurolandia, di cui non s’intravedono spiragli sta portando ad un cambiamento di regime,ad un nuovo modo di concepire la democrazia. Si diffonde tra le fasce sociali più colpite la convinzione che il sistema politico non è in grado di fornire risposte adeguate al particolare momento di crisi, quindi aumenta sempre di più la disaffezione e la sfiducia verso i partiti politici. Si sta facendo strada la sensazione che il sistema dei partiti non sia in grado di guidare e controllare un sistema economico e sociale troppo complesso e soggetto a rapidi cambiamenti economici e finanziari fuori dalla portata di una cultura di governo tradizionale, rimasta ancorata a principi che non trovano più riscontro nell’attuale sistema globalizzato. Questo senso di inadeguatezza diventa per i partiti italiani, addirittura, panico. Più passano i giorni, più sembrano rimanere prigionieri del mondo “dorato”che si sono costruiti, protetti dai loro, fedeli, armigeri pronti ad allontanare chiunque si avvicini per stanarli. Con l’insediamento del Governo Monti, qualcuno si era illuso che le varie fazioni politiche si sarebbero rinnovate al loro interno, attraverso il cambio di molti dirigenti ed al varo di programmi politici in grado di programmare in modo adeguato il futuro del Paese. Ma così non è stato. Tutti,maggioranza ed opposizione, si sono concentrati a consigliare ricette di  buon governo al Premier circa il modo di uscire dalla crisi, al solo scopo di crearsi un’immagine nuova e credibile verso il Paese da loro stessi ridotto ormai alla fame. Il tutto senza minimamente curarsi del fatto che il distacco tra loro ed i cittadini è ormai incolmabile e con l’aggravante di aver lasciato il Paese in mano a dei tecnici, che per quanto bravi, perseguono una politica fatta di soli numeri, del tutto avulsa dalle reali esigenze dei cittadini e per di più eterodiretta da lobby finanziarie e politiche straniere, che rispondono a logiche di mercato spietate,egemoniche e monopoliste E in tutto questo i partiti non hanno nemmeno avuto la sensibilità morale di procedere alla riforma della legge sul finanziamento pubblico ,che i cittadini vedrebbero quale doveroso risarcimento agli scandali che hanno ulteriormente deturpato l’immagine del ceto politico di ogni ordine e grado. Ci dobbiamo forse abituare ad una sorta di democrazia zoppa e permanentemente inadempiente?Assolutamente no!Altrimenti si creerebbero un’alibi di ferro per restare fermi al palo e continuare a restare chiusi nel loro rifugio dorato.

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