Dagli ultimi dati dell’Alt – associazione per la lotta alla trombosi- è emerso che ogni anno in Europa vengono spesi 196 miliardi di euro per curare i pazienti colpiti da ictus e infarto. Questi si dividono tra costi diretti, quali ricoveri in ospedale, farmaci ed esami, l’assistenza al paziente e della società intera per la perdita di produttività causata dalla malattia o dall’invalidità conseguente alla malattia quando non sia mortale. Le malattie come infarto e ictus cerebrale sono la più probabile causa di morte tra le donne europee, e colpiscono in modo diverso nei diversi Stati della UE: le più colpite sono le donne bulgare (70 donne su 100 muoiono per colpa di una trombosi cerebrale o coronarica, ictus o infarto), mentre in Francia e in Olanda “solo” 30 donne su 100 perderanno la vita per queste malattie da trombosi. In Italia 42 donne su 100 moriranno di una malattia cardio o cerebrovascolare. Va un po’ meglio per gli uomini francesi, olandesi, sloveni e spagnoli; nel resto dell’Europa la media dei colpiti è uguale. In Italia 35 uomini su 100 muoiono a per malattie causate da trombosi. Ogni anno in Europa muoiono più di più di 4 milioni di persone e altrettante sopravvivono con invalidità gravissime e devastanti per la qualità della vita. È in particolare l’ictus a fare più paura: uccide ogni anno più di un milione di persone, e occupa il secondo posto fra le cause di morte in Europa. Ad oggi in Europa una donna su 7 e un uomo su 10 ogni anno muoiono per colpa di un Ictus cerebrale; in Italia, ogni anno 38 mila uomini e 25 mila donne persi per il Paese e per le loro famiglie.