Anche le meno favorite Roma e Torino , rispettivamente 2-1 e 3-2 contro Feyenoord e Athletic Bilbao poiché viziate da risultati d’andata potenzialmente negativi in casa, riescono a passare il turno, vincono anche la Fiorentina con un secco 2-0 sul Tottenham , l’ Inter per 1-0 sul Celtic ed il Napoli che con ritmi blandi sostiene vittoriosamente per 1-0 una sorta di allenamento data la vittoria di larga misura all’andata sul Trabzonspor partita che era terminata 0-4.
Contro ogni pronostico nazionale ed internazionale con orgoglio e determinazione avanzano tutte le cinque italiane in Europa League chi più facilmente come Napoli e Fiorentina chi soffrendo di più trovano dei risultati importantissimi che potrebbero significare la svolta nella stagione.
Potrebbe essere il caso della Roma che pur evidenziando le solite pecche di disattenzione (vedi il gol di Manu) riescono a spuntarla esprimendo un ottimo gioco su un campo difficile e per il bagnato e per un tifo olandese barbarico che ha praticamente aperto un mercato di bottiglie, accendini ed ombrelli sul terreno di gioco tanto che l’arbitro (inflessibile e corretto) ha dovuto sospendere il match per 17′ minuti minacciando la successiva vittoria a tavolino per la Roma. Bella prova per gli uomini di Garcia che molto più motivati possono pensare alla super sfida contro la Juve in programma Lunedì sera all’Olimpico.
Utilizzando una metafora legata alla corrida si può dire che il Toro è riuscito ad incornare i toreri baschi. Era una gara che si preannunciava spettacolare date le due tifoserie che sono tra le più passionali del mondo: erano a confronto l’orgoglio Basco ed il cuore granata.
L’impresa la fanno gli uomini di Ventura che espugnano il San Mamès dove nessuna Italiana era riuscita a vincere. Ed il vero motivo che inorgoglisce tutti gli italiani è che il Toro ha vinto con sette giocatori sugli undici effettivi di nazionalità italiana dimostrando che gli Italiani sanno ancora giocare bene. Domani alle 12:45 i sorteggi per gli ottavi a Nyon sede Uefa con la possibilità di derby nazionali vista l’assenza del limite geografico.
Luigi Viscardi