La Juventus perde 2 a1 a Lisbona contro il Benfica ma tutto sommato può essere soddisfatta perché il gol fuori casa pesa sempre tanto e perché ritrova finalmente Tevez, in gol in Europa dopo ben cinque anni. Da una portoghese ad un’altra, dal Porto al Benfica, l’Apache chiude finalmente la maledizione europea che sembrava gravare sul suo capo e lo fa in una partita di straordinaria importanza. Gli unici, grandi rimpianti sono legati al fatto che il gol vittoria dei portoghesi è arrivato nel momento migliore dei bianconeri, proprio quando i lusitani sembravano non averne più. Parlando del match, Conte sceglie Vucinic al fianco di Tevez mentre, come era risaputo, manca Vidal; Jorge Jesus recupera e manda in campo Cardozo supportato da Nolito Rodrigo e Sulejmani. Proprio l’ex giocatore dell’Ajax disegna il calcio d’angolo che da il vantaggio immediato al Benfica. La firma è di Garay con un colpo di testa che non da scampo a Buffon che può solo toccare la palla. Sono passati due minuti e la partita è già in salita per la Juventus che, scossa, rischia di capitolare sul contropiede dei portoghesi che però viene sprecato da Sulejmani che grazia Buffon calciando fuori da ottima posizione. La risposta della Juve è tutta in una conclusione debole dalla distanza di Tevez al quindicesimo. L’aggressività del Benfica impedisce agli uomini di Conte di impensierire Artur ma, di contro, i lusitani non creano ulteriori pericoli. Nel secondo tempo la musica cambia perché, come era lecito attendersi, il Benfica non può tenere il ritmo infernale del primo e la Juve guadagna campo e spazio per imbastire le proprie azioni. Artur non è un drago nelle uscite e regala due occasioni alla Juventus. La prima al 54’ con il portiere ex Roma che prova ad anticipare Marchisio che arriva sul pallone e crossa per Pogba che sovrasta l’avversario ma Artur riesce a recuperare in tempo la posizione mandando in angolo. Quindi, due minuti dopo, il portiere brasiliano esce male su Vucinic ma riesce in qualche modo a far suo il pallone togliendolo dalla testa del montenegrino. La Juve c’è ed è viva e ci vuole un miracolo difensivo di Maxi Pereira per salvare il risultato con il terzino che in scivolata anticipa Marchisio pronto a depositare il pallone nella porta sguarnita. La gioia però è solo rimandata perché al 72’, 1843 giorni dopo quel Manchester United – Porto che gli diede l’ultima gioia europea, Tevez, finalmente Tevez, rompe la maledizione europea trovando quel gol tanto atteso e che rende tutto più facile in vista del ritorno. Asamoah tiene vivo un pallone apparentemente innocuo e lo serve al limite per l’Apache che sembra allungarsi la sfera ma l’argentino arriva sul pallone e con una finta manda a vuoto Luisao e Pereira e batte Artur. La Juve può tirare un sospiro di sollievo ma non ha fatto i conti con Lima, entrato da poco al posto di Cardozo, che al’’83esimo raccoglie l’assist di Pereira, complice il velo di Cavaleiro, e scarica un destro terrificante sotto la traversa. 2 a 1 Benfica e lusitani vicini alla terza marcatura due minuti dopo con Markovic che non trova il bersaglio grosso per centimetri. La Juve non demorde e Marchisio all’88esimo grazia Artur calciandogli addosso, mentre nel recupero Chiellini calcia male da buona posizione. Ma l’ultimo brivido corre sulla schiena dei tifosi juventino perché Lima va via sulla destra e mette in mezzo per Cavaleiro sul cui tiro a botta sicura è decisivo Caceres. Finisce qui, la Juve perde ma il 2 a 1 non è un risultato da buttare.
Sebastiano Borzellino