La marcia dei diecimila ha chiuso il Congresso mondiale delle famiglie. Per molti è stato il summit dello scontro politico, dei gadget a forma di feto di gomma, dell’aborto definito omicidio e delitto. Per altri, quelli che ieri erano in piazza, ha rappresentato chi rivendica l’eroismo delle mamme e dei papà. Nel documento finale, in primis il contrasto all’utero in affitto, anche tramite una rogatoria internazionale, la tutela delle famiglie in difficoltà economiche, specie se numerose, il contrasto all’inverno demografico.
Oltre agli intenti, è un popolo che vuole contare con uno sguardo alle Europee. Siamo 50mila – dicono gli organizzatori. Molti di più del corteo femminista.
Massimo Gandolfini, leader del Family day, al centro delle polemiche degli ultimi tre giorni. Sua la dichiarazione sull’aborto ‘che ha ucciso 6 milioni di bimbi dal 1978’. Gandolfini non nasconde le simpatie con il Carroccio: ‘Coi valori di Salvini, Fontana , Bussetti e Meloni c’è una concordanza perfetta. Faremo come alle Politiche: diremo al nostro popolo per chi votare. Lo faremo coi nostri comitati, pro-life e pro family’.
Non ancora un partito, ma lo stesso Gandolfini, non perde occasione per ricordare i 4 milioni di ‘no’ raccolti dalla sua ‘base’ per il referendum costituzionale.