Europee: Tajani e Salvini divisi su Marine Le Pen

A tre settimane dalle europee, dove ogni partito corre per se, Lega e Forza Italia non si risparmiano fendenti.   Alimentato dalla notizia dell’allontanamento del Rassemblement di Marine Le Pen dalla destra estrema tedesca di Afd e la possibile esclusione dei tedeschi da Identità e democrazia benedetta immediatamente da Salvini, preoccupa non poco Antonio Tajani. Che non a caso accentua a ogni occasione la vocazione centrista in ossequio al Ppe, moderata e rassicurante, contro il pericolo destabilizzante delle ali estreme.

L’isolamento di Adf rappresenta una novità strategica negli equilibri europei: si farebbe strada un progressivo spostamento di Id verso il centro e uno smarcamento definitivo dagli impresentabili di Alternative für Deutschland  da parte di Marine Le Pen, prezioso viatico per la corsa all’Eliseo. Ovvio che Tajani  non abbia gradito e  si mette a stuzzicare Salvini,  dandogli del capitan Fracassa,  al quale consiglia un linguaggio meno roboante. Ripagato con la stessa moneta dal leader del Carroccio. Il tutto sullo sfondo di un duello elettorale all’ultimo voto come dimostrano tutti i sondaggi che danno Forza Italia e Lega incollati per aggiudicarsi il secondo posto nella coalizione guidata da Fratelli d’Italia.

“Mi sembra un fatto positivo che finalmente, ascoltando anche le mie parole passate la Lega, si sia schierata per l’espulsione di questo partito, Afd, appunto. Il problema non è la Lega ma Afd”, dice  Tajani. Che subito dopo attacca Marine Le Pen, la signora “che vuole uscire dalla Nato”. “Non si può pensare di governare l’Europa essendo contro l’Europa. La Le Pen non è sicuramente un’europeista’”, sentenzia il numero uno di Forza Italia.

Salvini, non porge l’altra guancia. “Spero di riuscire a ricostruire il centrodestra europeo. Certo, quando Tajani se la prende anche con la Le Pen, secondo me sbaglia. Noi lavoriamo per unire”. E ai giornalisti in Transatlantico conferma l’ipotesi del possibile l’allontanamento della delegazione di Adf dal gruppo Id, “ne stanno discutendo a Bruxelles. Si riunisce il gruppo, poi se uno dice tra le SS c’erano belle persone siamo al di là bene male”, dice riferendosi alle parole rilasciate a Repubblica dall’europarlamentare di Adf Maximilian Krah.

E dalla Lega sfoderano più di una nota per rimettere in riga l’alleato forzista. “È sorprendente che l’altro giorno Antonio Tajani abbia criticato lo slogan della Lega ‘meno Europa’, visto che era la parola d’ordine scelta anche da Silvio Berlusconi per la campagna elettorale delle elezioni del 25 maggio 2014, quando l’attuale ministro degli Esteri era Commissario Europeo. È sorprendente che l’amico Antonio Tajani preferisca il bellicista Emmanuel Macron a Marine Le Pen. La Lega non cambia idea e continua a ritenere che anche a Bruxelles vada proposto il modello di centrodestra che sta governando bene in Italia”.

Gli azzurri  sullo slogan del Cavaliere del 2014. “La Lega ricorda male e si sbaglia: lo slogan non era ‘meno Europa’, ma ‘Meno Europa in Italia, più Italia in Europa’. Il  sosteneva e sostiene il principio di sussidiarietà. Ma non tutti conoscono il significato di sussidiarietà”. Tajani poi fa sapere di non accettare lezioni da nessuno. “Il mio auspicio è che a guidare l’Europa sia ”un’alleanza tra popolari, liberali e conservatori. La stessa maggioranza che mi ha portato a fare il presidente del Parlamento europeo. Io me ne intendo di come si sconfigge la sinistra, perché l’ho fatto. Non mi serve che qualcuno mi spieghi come si sconfigge la sinistra”.

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