L’Inno di Mameli è la hit più gettonata nell’ultima giornata dei 34esimi campionati di nuoto al Tollcross International Swimming Centre di Glasgow. Per ben tre volte il gradino più alto del podio è stato occupato da atleti azzurri, che hanno raddoppiato il ricco bottino di medaglie più pregiate accumulato nei giorni scorsi in vasca. Sei ori, cinque argenti e undici bronzi totali fanno dell’Italia la terza potenza continentale in vasca dopo la Russia e la Gran Bretagna.
Un pomeriggio cominciato bene, con i terzi posti di Andrea Vergani nei 50sl e di Arianna Castiglioni nei 50 rana è diventato memorabile grazie ai successi di Piero Codia nei 100 farfalla e Margherita Panziera nei 200 dorso e addirittura storico quando Simona Quadarella ha centrato il tris nei 400 sl dopo aver già conquistato il titolo negli 800 e 1500 sl. Ciliegina sulla torta, l’argento conquistato da Giulia Gabrielleschi nella 10 km di fondo. Nell’avvicendarsi delle finali, gioia e stupore hanno accompagnato le prove della rappresentativa azzurra.
Tra i più increduli il triestino Piero Codia, che ha sorpreso tutti imponendosi con il record italiano (e dei campionati) di 50”64 nella doppia vasca a farfalla. “Non me l’aspettavo proprio – ha commentato Codia -. Pensavo di arrivare terzo, al massimo secondo ma sono andato ben oltre. Il tempo è grandioso non me l’aspettavo molto: ho migliorato mezzo secondo. Quest’oro è un sogno”.
Un’altra pagina del nuoto azzurro l’ha scritta Margherita Panziera, che ha dominato i 200 dorso diventando la prima donna italiana a scendere sotto i 2’07, che è anche record dei campionati. “Aspettavo questa gara da mesi ed è stato bellissimo – ha raccontato la 23enne di Montebelluna (Treviso) -. Sapevo che potevo fare bene; avere delle avversarie così competitive a fianco mi ha indotto a nuotare questo tempo, senza calcoli”. Neanche il tempo di smettere di esultare e in vasca è scesa Simona Quadarella, la regina di questo europeo e la nuobva numero uno dell’Italnuoto. Forte del doppio titolo sui 1.500 e gli 800, la 19enne romana non ha fatto calcoli per una gara dove non era tra le favorite, andando semplicemente a cogliere l’oro con una progressione tanto determinata quanto inesorabile per le avversarie.
“L’obiettivo dei 400 alla vigilia era il podio, al massimo – ha spiegato la fuoriclasse di Ottavia -. L’oro significa che non ho limiti adesso e che ne ho superati molti qui a Glasgow: in passato avevo problemi a interpretare i 400. Il tempo è straordinario non pensavo di poter nuotare un 4’03” dopo una settimana molto dura fisicamente e mentalmente”. Tre ori per lei, tre per l’Italia, una giornata storica – che fa dimenticare l’eliminazione dalla finale della 4×100 mista maschile e il quarto posto della 4×100 mista femminile nelle ultime due prove della rassegna – per una edizione degli europei memorabile. Lo aveva quasi preannunciato il direttore tecnico azzurro, Cesare Butini, che si aspettava una verifica importante del lavoro in corso verso le Olimpiadi. Indubbiamente l’ha avuta, da una squadra giovane e competitiva, già pronta per Tokyo.