“Per le polizze Eurovita non è il caso di scagliarsi contro i consulenti finanziari che, nello svolgimento della loro attività professionale si ritiene abbiano consigliato ed agito sempre nell’interesse del cliente e nel pieno rispetto della regolamentazione del settore. Il rapporto fiduciario, consolidato nel tempo, non può compromettersi per mancanza di problemi di solvibilità o di cattiva gestione della compagnia”.
Non usa mezzi termini Manlio Marucci, presidente dell’organizzazione Federpromm (la Federazione intercategoriale consulenti, promotori finanziari, operatori dei mercati finanziari, creditizi e assicurativi, affiliata Uiltucs e Uilca) per controbattere al clamore dei media e delle associazioni dei consumatori sul caso Eurovita, che sono arrivate ad ipotizzare una class action nei confronti dei collocatori delle polizze della compagnia vita. E difendere la categoria rappresentata dall’organizzazione sindacale: “dovrà essere formalmente e sostanzialmente riconosciuto il ruolo chiave riservato alla figura dei consulenti finanziari e previdenziali che, grazie al loro contributo diretto e alla loro professionalità, in questa fase è determinante nel tenere unito il rapporto fiduciario: cliente, consulente, intermediario, istituzioni”.