E’ slittato mercoledì l’incontro tra il governo e i vertici di ArcelorMittal, dopo la decisione del colosso franco-indiano di recedere dall’accordo sull’ex Ilva siglato un anno fa. Al summit, fissato per le ore 11 a Palazzo Chigi, parteciperanno, per l’esecutivo, il presidente del consiglio Giuseppe Conte e il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli
“Per questo governo la questione Ilva ha massima priorità. Ho convocato a Palazzo Chigi i vertici di ArcelorMittal. Faremo di tutto per tutelare investimenti produttivi, livelli occupazionali e per proseguire il piano ambientale”, ha scritto ieri via Twitter il premier Conte. ”C’è la ferma determinazione del governo di proseguire la produzione dell’Ilva, di salvaguardare l’occupazione e di garantire la tutela dell’ambiente”, avrebbe detto Conte ai leader di Cgil Cisl e Uil in avvio di confronto sulla manovra ieri sera. “Il governo vuole confrontarsi con l’azienda ma riteniamo che non ci sia alcun motivo che possa giustificare questo recesso. La norma sullo scudo penale non era nel contratto e non può essere invocata per giustificare il recesso”. Per il presidente del consiglio lo scudo penale e le decisioni dei magistrati di Taranto, invocati come ‘giusta causa’ da ArcelorMittal, per andare via da Taranto, non potrebbero essere ritenuti validi per rescindere il contratto.
“La vicenda di Ilva è emblematica e consegue a una scelta fatta in Parlamento nelle scorse settimane di revocare uno dei punti qualificanti del contratto che l’investitore aveva firmato con lo Stato italiano. Mi auguro che chi deve capisca quali sono le conseguenze di scelte irragionevoli e non meditate”. Così il direttore generale di Confindustria, Marcella Panucci, a margine dell’audizione sul dl fisco in commissione Finanze alla Camera sul caso ArcelorMittal. “I continui cambiamenti di norme, gli interventi a gamba tesa sulle norme penali, l’instabilità del quadro non solo non attraggono investimenti ma fanno scappare quelli che ci sono”, afferma.
Immediata la reazione, molto preoccupata, dei sindacati.”Apprendiamo la notizia della volontà di ArcelorMittal di comunicare ai commissari la volontà di recedere il contratto. Significa che partono da oggi i 25 giorni per cui lavoratori e impianti ex Ilva torneranno all’Amministrazione Straordinaria. Tra le motivazioni principali, il pasticcio del Salva-imprese sullo scudo penale. Un capolavoro di incompetenza e pavidità politica: non disinnescare bomba ambientale e unire bomba sociale”, afferma il segretario nazionale della Fim Cisl Marco Bentivogli.
“La decisione di ArcelorMittal prefigura una catastrofe industriale per il nostro Paese – scrive Carmelo Barbagallo della Uil in una nota -. Senza gli stabilimenti coinvolti, il futuro della nostra economia diventa più incerto. Questo disimpegno, le cui origini sono da esaminare a fondo, è inaccettabile, perché è il preludio a un dramma occupazionale, sociale e ambientale che deve assolutamente essere evitat
La decisione di ArcelorMittal è “inaccettabile. L’incontro con il governo, che chiediamo da settimane, diventa ormai urgentissimo”, afferma la segretaria generale della Fiom-Cgil, Francesca Re David, in una nota. “Una decisione che assume un carattere grave per le conseguenze industriali, occupazionali e ambientali. È da tempo che noi evidenziamo forti preoccupazioni rispetto alla realizzazione dell’accordo. Il comportamento del governo è contraddittorio e inaccettabile: con il Conte 1 ha introdotto la tutela penale parallela agli investimenti e con il Conte 2 ha cancellato la stessa norma dando all’azienda l’alibi per arrivare a questa decisione”, sostiene Re David. Da parte sua “l’azienda deve chiarire quali siano sue intenzioni rispetto dell’accordo e al piano di investimenti. In occasione dell’incontro fissato per stasera con la presidenza del Consiglio, la Cgil porrà la questione dell’ex Ilva come una priorità”, conclude la leader della Fiom.