Expo 2015, si alza il sipario

Si alza il sipario sull’esposizione universale di Milano, a 109 anni dall’ultima edizione che in città ha lasciato come eredità il parco Sempione. Manifestazione a sorpresa dei gruppi No-Expo davanti ai tornelli dell’ingresso Fiorenza, all’esterno dell’Expo di Milano. Giovani antagonisti del centro sociale Fornace e del Movimento No-Expo May Day,  il corteo che si terrà oggi pomeriggio nel capoluogo lombardo,  stanno manifestando pacificamente mostrando uno striscione sul quale compare la scritta “Il belpaese delle opportunità, un Expo di mafia cemento e precarietà”. Il gruppo, una trentina di persone, all’urlo “No Expo, no Expo”, è controllato a distanza dalle forze dell’ordine. Poche ore prima dell’inaugurazione a Palazzo Italia,  dove bisognerà aspettare per l’ultimazione degli uffici e dell’auditorium che sarà pronto fra un paio di settimane,  hanno dato la cera ai pavimenti. Nelle piazzette lungo il cardo, la via dove sorgono tutti gli edifici del Padiglione Italia, tutto inizia ad essere pronto e c’è chi ne approfitta per mangiare nei punti ristoro già funzionanti. Per qualcosa bisognerà aspettare: i punti vendita di Ovs e Excelsior, con t-shirt e gadget apriranno il 18 e l’allestimento ideato da Dante Ferretti sarà completato per il 2 giugno, festa della Repubblica, quando a Milano dovrebbe arrivare anche il Capo dello Stato Sergio Mattarella, così come per la fattoria globale 2.0 dell’associazione mondiale agronomi che sarà inaugurata il 14 maggio. 
Ma gli altri padiglioni, oltre ottanta, saranno praticamente tutti visitabili. Anche quello del Nepal, nonostante il terremoto che ha convinto tutti gli operai,  tranne 3,  a lasciare Milano per tornare dalle loro famiglie. A quel punto sono arrivati in aiuto bresciani e bergamaschi per finire gli ultimi lavori, mentre davanti alla struttura è stato allestito un punto di raccolta fondi per aiutare la popolazione. Personalmente,   ha spiegato Renzi,  lo visiterò come primo padiglione, per dare il segnale di vicinanza e solidarietà a quel Paese. Gli appuntamenti milanesi del premier in vista di Expo sono già cominciati per la festa per i quarant’anni della maison Armani e del concerto della Scala con Andrea Bocelli in piazza Duomo trasmesso in mondovisione, con collegamenti anche dal sito dell’esposizione per mostrarlo illuminato. I cancelli si sono aperti alle 10, e quindi i primi ad entrare a Expo sono stati visitatori ‘normali’ che hanno comperato il biglietto. La cerimonia di inaugurazione è fissata per mezzogiorno all’Open Air Theatre con Renzi e il commissario Giuseppe Sala a fare gli onori di casa, un collegamento con Papa Francesco, e, fra le autorità, una serie di ministri,  da Orlando a Gentiloni, passando per Franceschini e Maurizio Martina che ha la delega all’Expo,  e rappresentanti stranieri come il presidente del Gabon Ali Bongo Ondimba. Il presidente francese Hollande sarà a Expo il 21 giugno ma oggi ci sarà una folta delegazione di ministri, a partire dalla sua ex Ségolène Royal oltre a quello degli Esteri Laurent Fabius, e dell’Agricoltura Stéphane Le Foll, che è portavoce del governo. Poi per i vip un pranzo al ristorante sulla terrazza di Palazzo Italia. E alla sera, dopo il rintocco delle campane del Duomo alle 18 e a seguire di quelle di tutta la diocesi con il concerto sulle terrazze della cattedrale, toccherà alla Turandot, dove non è ancora confermata la presenza di Renzi. Questo senza contare l’incognita delle proteste, con corteo no expo previsto dalle 14.30 in città e ulteriori proteste serali che potranno arrivare in piazza Scala.

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