Edi Rama, premier albanese, chiama Meloni per nome su La 7: ‘Giorgia per me è una grande sorella d’Albania. E’ lei la più grande sorpresa sullo scenario euro-atlantico. Sì, sono socialista ma mi sento un grande vecchio fratello d’italia. Sono molto vicino a Giorgia. Lei è una giovane sorella dell’Albania. Non si tratta di essere socialisti o di destra: l’importante è fare le cose che servono al Paese evitando la trappola degli ideologismi. Altrimenti non si va da nessuna parte. Giorgia stessa è veramente grande quando appare sulla scena internazionale. Sembra più alta di me quando parla’. Ricordo che il premier albanese è stato un campione di basket, per cui: quando Rama dice che Meloni sembra più alta di me le fa un grandissimo complimento. Non posso che essere d’accordo con il premier albanese riguardo l’innegabile statura della nostra premier ma, al contempo, non posso non soffermarmi sul decreto Asset che il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha firmato il il 7 agosto. Con la firma sul decreto entrano in vigore tutte le norme previste: dagli extraprofitti alle banche, al contrasto al caro voli, fino alle norme in materia di giustizia che riguardano argomenti di vitale importanza che avranno valore di legge. Il governo Meloni ha optato per inserire a tutti i costi il nuovo decreto che prevede la tassazione degli extra-profitti per le banche, metodo studiato per riuscire a rafforzare la situazione delle casse dello Stato. Si tratta di una tassa una tantum per quelli che sono gli extraprofitti delle banche italiane. Vediamo cosa sono gli extra-profitti e come sono regolamentati attualmente. Con l’espressione extraprofitti si intende una crescita improvvisa degli utili, generata nella maggior parte dei casi da eventi straordinari. Questo è ad esempio il caso delle banche dopo l‘aumento dei tassi d’interesse. Stando a quanto riportato dal Corriere della Sera, infatti, le nuove norme potrebbero far aumentare il costo dei mutui di nuova accensione, e la previsione riguarda un aumento dei mutui dello 0,5% del costo dei prestiti delle imprese e dei nuovi mutui. C’è però una notizia positiva in questo scenario. Qualora le banche decidessero di operare come detto, ovvero rifacendosi sulla clientela, è certo che la tassa voluta dal governo non andrà a impattare i mutui in essere, neanche quelli a tasso variabile. Questo provvedimento ha comunque acceso i fari dell’Europa puntati sull’Italia. Parliamo del decreto ‘Asset e Investimenti’ e delle due voci del provvedimento che hanno richiamato l’attenzione di Bruxelles: la tassa straordinaria del 40% sugli extraprofitti delle banche e la limitazione del libero mercato delle compagnie aeree. Lasciamo a parte il caro voli, Bruxelles definisce populista tassare i profitti delle banche tanto che l’esecutivo è stato costretto ad una ‘scalata al ribasso’ per rassicurare i mercati affermando ‘che gli istituti di credito non sarebbero stati paralizzati dal provvedimento’. Martedì il governo è stato costretto a fare marcia indietro – annuncia Politico – con una nota di chiarimento in cui affermava che la mossa sarebbe stata limitata solo allo 0,1% delle attività finanziare totali – dando così voce ad un sentimento sempre più diffuso nel nord del continente. Le prospettive economiche per il governo Meloni sono realmente problematiche – si aggiunge, tanto da risultare probabile che il bilancio mostri le tensioni di una crescita lenta e un marcato aumento dei costi del servizio del debito, che costringeranno l’esecutivo a trovare tagli alla spesa altrove o cercare fonti di entrate aggiuntive. Ritengo che il provvedimento vada corretto e in Parlamento ci sarà modo per migliorare la norma. Il problema legato alla tassa sugli extraprofitti bancari, quelli che Giorgia Meloni chiama i ‘margini ingiusti’, secondo Alessandro Cattaneo, mente economica forzista a Montecitorio, ‘è più grande e potenzialmente più grave, e prescinde dal testo del singolo provvedimento. E riguarda – dice il deputato – il segnale che mandiamo all’estero e agli investitori internazionali, di cui abbiamo estremo bisogno. C’è voluto quasi un anno, e un anno fatto di fatica quotidiana, per smentire la narrazione di chi pronosticava la catastrofe finanziaria con l’arrivo del governo di centrodestra. E ora che ci siamo guadagnati questa credibilità, sarebbe ingenuo, non gestendo bene questo provvedimento così delicato, rimettere in discussione la benevolenza dei mercati nei nostri confronti. Il tutto, peraltro, alla vigilia di mesi tribolati’. La nuova tassa sugli extraprofitti ‘è credit negative’ per il settore: affermano gli esperti di Moody’s in un rapporto spiegando che il sistema bancario italiano pagherà una cifra complessiva corrispondente al 15% del suo utile netto totale per il 2022, ma le banche riusciranno comunque a chiudere l’esercizio in corso con un risultato superiore a quello dello scorso anno. Nel dettaglio, secondo i calcoli proforma su cinque banche che rappresentano oltre il 60% del margine di interesse del sistema bancario italiano a fine 2022 (UniCredit, Intesa Sanpaolo, Bper, Banco Bpm e Mps) ‘la nuova imposta ridurrà sensibilmente il loro reddito netto’, con un peso di ‘circa il 15% dell’utile netto 2022 del sistema. Eppure per il 2023 ‘al netto dell’imposta sugli extra profitti, la redditività rimarrebbe al di sopra dell’utile netto del 2022’ sottolineano gli analisti che ricordano come questo report ‘non annuncia un’azione di valutazione del credito’. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni difende la decisione del governo spiegando – nel collegamento social ‘Gli appunti di Giorgia’ – che queste risorse fresche andranno ‘a finanziare le misure a sostegno delle famiglie e delle imprese’ che stanno vivendo ‘un momento di difficoltà per l’alto costo del denaro’. Andiamo avanti, rincara il vicepremier Matteo Salvini: ‘Non siamo in Urss, sono un liberale ma è ‘giusto’ dare ai risparmiatori una piccola parte dei guadagni miliardari delle banche’. Potrà essere anche veritiero ma bisogna valutare altre perdite che a raffica investiranno il Paese, che sarà escluso, in termini di redditività, dagli investitori internazionali.
Andrea Viscardi