Per la costruzione degli F-35 italiani i costi sono raddoppiati e c’è un ritardo di almeno cinque anni nei lavori. Ma, secondo quanto sottolineato dalla Corte dei Conti, a causa della esposizione fin qui realizzata in termini di risorse finanziarie, strumentali e umane, bisogna comunque andare avanti, pena un’ulteriore gravosa perdita economica.
Oltre all’Italia, chi è impegnato nel programma ‘Joint Strike Fighter F-35 Lightning II’? Di che tipo di aerei si tratta? Chi li guiderà? E come vengono assemblati? Una serie di domande a cui, nel sito ufficiale del progetto, risponde la sezione ‘F-35 Fast Facts’, definendo il velivolo come l’aereo da combattimento multiruolo più avanzato al mondo, con capacità impareggiabili e che permetterà di assicurare posti di lavoro ad alto contenuto tecnologico per centinaia di migliaia di persone e aumentando il livello di sicurezza internazionale.
Esistono tre varianti di questo jet supersonico: F-35A a decollo e atterraggio convenzionali (Conventional Takeoff and Landing – CTOL), la variante F-35B a decollo breve e atterraggio verticale (Short Takeoff and Vertical Landing – STOVL) e la variante imbarcata F-35C (Carrier Variant – CV).
Prossime scadenze, l’adozione del jet nel 2018 da parte della Marina militare americana e di quella britannica. A inizio giugno, intanto, è stato svelato anche il primo F-35 assemblato a Nagoya, in Giappone. E il 19 dello stesso mese, un F-35A americano ha partecipato al ‘Paris Air Show’ con una dimostrazione di volo.
Per il 2022 è previsto che saranno presenti basi per gli F-35 in quasi tutti i Paesi coinvolti. In base al programma ufficiale di produzione del Governo statunitense, l’Italia intende acquistare un totale di 90 F-35, si legge sul sito ufficiale del velivolo, in un documento di febbraio 2017. Secondo la pianificazione in corso, si prevede che l’Aeronautica militare riceva 60 F-35A CTOL e 15 F-35B STOVL e che la Marina militare acquisisca 15 F-35B STOVL. Questa nuova flotta di 90 F-35 sostituirà 253 tra Tornado, cacciabombardieri AMX e AV8B Harrier, garantendo una maggiore capacità operativa, ottimizzando logistica e manutenzione e prevedendo inoltre un addestramento comune e costi operativi e di assistenza inferiori. Gli F-35 italiani sono attualmente in produzione nello stabilimento FACO – ‘Final Assembly and Check Out’ di Cameri. Il primo F-35 italiano è stato consegnato all’Aeronautica militare il 3 dicembre 2015″.
Per gli F-35 sono oltre 300mila i pezzi – tra parti e componenti – che arrivano da 1.500 fornitori in tutto il mondo.