La Commissione europe ha sanzionato Facebook per 110 milioni di euro, per aver “fornito informazioni errate o fuorvianti” nell’ambito dell’investigazione svolta nel 2014 sull’acquisizione da parte del colosso statunitense di WhatsApp. Lo rende noto lo stesso esecutivo europeo, segnalando che in quell’occasione Facebook aveva dichiarato che non sarebbe stata in grado di stabilire in modo affidabile una corrispondenza automatica tra gli account degli utenti su Facebook e quelli su WhatsApp. Nell’agosto 2016, però, WhatsApp ha annunciato la possibilità di collegare i numeri di telefono degli utenti con le loro identità su Facebook. La Commissione Ue, si legge in un comunicato, ha quindi rilevato che la possibilità tecnica per il collegamento esisteva già nel 2014 e che lo staff del social network ne era a conoscenza.
E’ la prima volta che la Commissione Ue adotta la decisione di imporre una sanzione a un’azienda per aver fornito informazioni non corrette o fuorvianti dall’entrata in vigore nel 2004 del regolamento sul controllo delle concentrazioni. La stessa Commissione sottolinea comunque che la decisione non ha impatto sull’autorizzazione fornita a Facebooknell’ottobre 2014 per l’acquisizione di Whatsapp.
“La decisione di oggi manda un segnale chiaro alle aziende rispetto al fatto che devono rispettare tutti gli aspetti della normativa Ue sulle acquisizioni, incluso l’obbligo di fornire informazioni corrette. E impone una sanzione proporzionata e deterrente a Facebook”. Così Margrethe Vestager, commissario europeo per la concorrenza, in merito alla multa di 110 milioni di euro inflitta alla società statunitense. “La Commissione – sottolinea Vestager – deve essere in grado di prendere decisioni rispetto agli effetti sulla concorrenza delle acquisizioni nella piena conoscenza dei fatti corretti”.