Al via nell’aula bunker del carcere dell’Ucciardone di Palermo la cerimonia commemorativa in occasione del ‘XXVII anniversario delle stragi di Capaci e di via D’Amelio’ con l’inno di Mameli cantato da decine di ragazzini, una rappresentanza degli studenti che hanno preso parte al viaggio della ‘Nave della legalità’ salpata ieri da Civitavecchia e arrivata nel capoluogo siciliano. Seduti in prima fila, tra gli altri, il premier Giuseppe Conte, il presidente della Camera, Roberto Fico, i ministri della Giustizia, Alfonso Bonafede, e dell’Istruzione, Marco Bussetti. Atteso anche il ministro dell’Interno, Matteo Salvini.
“Ci sono qui migliaia di ragazzi che partecipano e per la scuola questo e’ importante”, ha detto il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti rispondendo ai giornalisti che chiedevano cosa ne pensasse dell’assenza annunciata di alcune autorita’ e delle polemiche sulle manifestazioni. “Stiamo lanciando dei messaggi forti – ha aggiunto – per combattere la mafia, rafforzare l’educazione alla legalita’ e sviluppare la coscienza critica. A me sembra che stia andando tutto benissimo”.
“Oggi ricorre l’anniversario di una tragedia e ricordiamo un giorno di dolore. E’ questa la forza di tutti. Questa commemorazione e’ diventata la festa della legalita’. Ricordiamo chi ha sacrificato la vita per contrastare la mafia. Oggi dobbiamo tutti sorridere, e’ il modo migliore per ricordare i nostri morti”, ha sottolineato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte parlando agli alunni delle scuole. Il presidente ha chiesto ai ragazzi cosa e’ la legalita’? Un’alunna ha risposto: “Il rispetto di tutti e delle leggi”. “Il rispetto delle leggi e’ fondamentale – ha aggiunto Conte – La mafia non ama le leggi. Ama le proprie leggi. Quelle dell’arbitro della forza e dei soprusi. Il contrasto della mafia e’ il rispetto dei percorsi democratici”.
Il presidente del Senato, Elisabetta Casellati, ricordando la strage di Capaci nella quale 27 anni fa persero la vita il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro, ha affermato: “Il 23 maggio 1992 rappresenta una ferita mai rimarginata nel cuore dell’Italia: un giorno di lutto e di morte che ancora oggi provoca sofferenza e sdegno. E fino a quando mafia e corruzione continueranno ad esercitare i loro effetti devastanti sul nostro paese, la memoria di Giovanni Falcone non potra’ mai dirsi davvero onorata”. Casellati ha aggiunto: “Da quel tragico attentato che ha segnato le vite di tutti noi, l’azione dello Stato contro le organizzazioni mafiose e’ riuscita a conseguire risultati molto importanti. I clan mafiosi sono stati disarticolati e colpiti nei loro patrimoni in tutta Italia, ma il loro potere sui territori e’ ancora forte e pervasivo. Per portare a termine la battaglia serve uno sforzo costante da parte di tutto il paese sano. Giovanni Falcone diceva che la mafia e’ un fenomeno umano e come tale e’ destinata a morire. Le forze migliori delle istituzioni e della societa’, con il loro impegno quotidiano contro le mafie e per la legalita’, possono fare si’ che la sua profezia si avveri al piu’ presto”, ha concluso.
Anche il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha reso omaggio alle vittime della strage di Capaci deponendo una corona di alloro davanti alla stele che ricorda l’eccidio del 23 maggio 1992 lungo l’autostrada Palermo- Trapani. Salvini, insieme al capo della Polizia Franco Gabrielli, è stato accolto dal prefetto di Palermo Antonella De Miro e dal sindaco di Capaci Pietro Puccio, ha incontrato Tina Montinaro vedova del capo scorta di Falcone Antonio Montinaro. E ha passeggiato lungo il village della legalità allestito nel giardino adiacente all’autostrada acclamato da centinaia di ragazzi e si è concesso per numerosi selfie. Quindi si è fermato alcuni minuti davanti ai resti dell’auto blindata su cui viaggiavano gli agenti di scorta del giudice. Salvini non ha rilasciato dichiarazioni successivamente si è diretto verso l’aula bunker del carcere Ucciardone dove è in programma la tradizionale cerimonia di commemorazione del giudice Falcone e degli agenti di scorta.