Falsa beneficenza attraverso associazioni onlus “taroccate” e inventate di sana pianta. Undici persone arrestate. È il bilancio di una indagine, durata circa un anno, dei finanzieri del Nucleo Mobile della Compagnia di Perugia, condotta tra Lombardia, Piemonte, Lazio, Sicilia e Puglia nei confronti di soggetti a vario titolo coinvolti in una associazione a delinquere finalizzata alla truffa su tutto il territorio nazionale. L’attività scaturisce da una segnalazione al numero di pubblica utilità “117” di un giornalista della trasmissione televisiva “Le Iene”, che aveva informato i militari che a Perugia, nei pressi dell’ospedale, era in corso una raccolta non autorizzata di somme di denaro per finalità benefiche da parte di soggetti di una sedicente O.N.L.U.S. I soggetti arrestati, con l’ausilio di un centinaio di collaboratori, la cui posizione ad oggi è al vaglio dell’autorità giudiziaria, avevano dato vita a un vero e proprio sodalizio criminoso incentrato su figure di capigruppo, operante su tutto il territorio nazionale, per indurre in inganno ignari avventori millantando fantomatiche collaborazioni con enti benefici, ospedali e centri di assistenza per malati di sclerosi multipla e persone bisognose. Il fine era di ottenere offerte in denaro formalmente da destinare a pubblicizzati obiettivi filantropici, ma di fatto finalizzate all’indebito arricchimento dei promotori dell’associazione criminale, radicata nella capitale. L’organizzazione, al fine di dare una parvenza di legalità e di legittimità alla raccolta di fondi, millantava collaborazioni con enti benefici avvalendosi di associazioni Onlus create ad hoc ed intestate a componenti dell’associazione. Infatti, una volta “bruciato” il buon nome di un’associazione, i promotori provvedevano prontamente a crearne una ex novo ed a spenderne il nome fino a quando i controlli da parte delle forze dell’ordine sul territorio non ne avrebbero pregiudicato l’utilizzo. Tra la documentazione sequestrata nel corso delle perquisizioni, numerosi blocchetti di ricevute consegnate agli avventori a fronte dell’avvenuta offerta che hanno permesso di ricostruire l’ammontare delle somme raccolte in pochi mesi di attività pari a circa 60.000 € a fronte dei quali erano state effettuate donazioni per soli 900 euro.
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