Alcuni erano talmente poveri da ricevere borse di studio, assegni di maternità, buoni mensa, contributi sugli affitti. Altri guidavano regolarmente la macchina, andavano in bicicletta e facevano la spesa pur essendo “ufficialmente ciechi”. Con questo sistema un uomo della provincia di Lecce è riuscito a frodare all’Inps, in circa 10 anni, ben 112 mila euro . Altri ancora continuavano a percepire la pensione dei parenti congiunti ma defunti ormai da tempo. Oppure, come accaduto per due coniugi settantenni di Reggio Calabria, vivano da anni in Argentina ma percepivano l’assegno sociale italiano. Da re della truffa, invece, il giro messo su da falsi braccianti agricoli. Ma per molti il gioco è finito grazie alla Guardia di Finanza. Su oltre 11 mila controlli effettuati in tutta Italia su tutti coloro che beneficiano di prestazioni sociali agevolate, le fiamme gialle hanno smascherato oltre tremila falsi invalidi e finti poveri, denunciate più di 4400 persone per truffe all’Inps per più di 48 milioni di euro nei primi sette mesi dell’anno. Tra i truffatori figurano anche 270 stranieri che, dopo aver ottenuto il ricongiungimento familiare con gli anziani genitori, richiedevano l’assegno sociale per garantirne il mantenimento e, dopo averlo ottenuto, li rispedivano nelle terre di origine appropriandosi, di 6,2 milioni di euro, pari ad un importo medio procapite di circa 23.500 euro. Sono state, inoltre, scoperte – si legge nella nota della Guardia di Finanza- 612 persone che continuavano a percepire la pensione dei parenti congiunti che, però, erano defunti ormai da tempo. La frodi accertate in questi casi ammontano ad oltre 3,7 milioni di euro e 556 dei truffatori sono stati scoperti tra Lecce e Palermo solo nel mese di luglio. Da professionisti della truffa il sistema adottato dai “falsi braccianti agricoli”. Questi soggetti venivano assunti fittiziamente come lavoratori stagionali nelle campagne di raccolta dei prodotto ortofrutticoli maturando, così, nei periodi post-raccolta, il diritto ad indebite indennità di disoccupazione. Le indagini svolte dalle Fiamme Gialle hanno così permesso di scoprire e denunciare 3.222 persone che hanno frodato le casse dell’Inps per oltre 19 milioni di euro. La Guardia di Finanza di Foggia ha scoperto a Foggia un giro vertiginoso di “falsi ricorsi” dei braccianti gestito da 14 avvocati che, in circa 5 anni, hanno presentato decine di migliaia di “ricorsi fotocopia” anche a nome di ignari braccianti, talvolta addirittura deceduti, per ottenere rimborsi dall’ente previdenziale confidando nell’impossibilità dello stesso ente di poter verificare ogni singola posizione a causa dell’eccessivo numero dei contenziosi instaurati. Dopo l’inchiesta, il numero dei ricorsi è calato del 90 per cento.
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