Manifestanti al Circo Massimo in occasione del Family Day, Roma, 30 gennaio 2016. ANSA/ANGELO CARCONI

Family Day, oggi manifestazione al Circo Massimo di Roma

E’ il giorno del Family Day al Circo Massimo Roma. I partecipanti sono giunti da tutta Italia. ‘Siamo un milione e vi sono partecipanti da tutto il mondo, dall’Asia, dall’Africa, dall’Europa ed dal Sudamerica’, hanno detto dagli organizzatori dal palco. Numerosissime le famiglie con bambini, passeggini e carrozzine al seguito. E’ una folla ordinata e sorridente; poche le bandiere, molti i canti e balli intonati e messi in scena. In fondo al Circo Massimo è stato allestito il palco su cui è stato issato uno striscione blu con la scritta ‘Family Day. In difesa della famiglia e dei bambini’. L’apertura della manifestazione è prevista per le 14, la chiusura per le 16 e 30.  Il ministro dell’Interno Angelino Alfano ha ricevuto al Viminale Massimo Gandolfini, il portavoce del comitato ‘Difendiamo i nostri figli’ che ha organizzato la manifestazione, all’incontro ha partecipato anche il neo-ministro agli Affari Regionali con delega alla Famiglia, Enrico Costa. Alfano non partecipa alla manifestazione ma in piazza è presente la moglie, Tiziana Miceli. Molti dei i pullman attesi da fuori Roma, circa 1500, sono convogliati nelle aree di parcheggio dove lasceranno i manifestanti che raggiungeranno con metro e bus il Circo Massimo. Nella mattinata è scattato il piano messo a punto dal Questore Nicolò D’Angelo. Il piano prevede la costituzione di quattro aree di servizio, nelle zone Venezia, Termini, Colosseo e Piramide, per ciascuna delle quali è stata predisposta una articolata rete di forze dell’ordine con il compito specifico di garantire l’ordinato afflusso e la sicurezza dei numerosissimi partecipanti. In campo, oltre ad elicotteri della Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri, anche metal detector e rapiscan per la sorveglianza ed il monitoraggio dei flussi. ‘Avvenire’, osserva: ‘Oggi tantissimi italiani si ritroveranno a Roma, al Circo Massimo, per ricordare a chi ci governa e ci rappresenta che la Costituzione attende ancora di essere attuata nella parte in cui indica il dovere di agevolare la famiglia fondata sul matrimonio, società naturale tra una donna-madre è un uomo-padre, aperta alla vita e, dunque, premessa essenziale e promessa di futuro per ogni più ampia comunità civile’. E’ quanto scrive oggi sul Family Day il direttore Marco Tarquinio, nella rubrica di risposte ai lettori. Saranno tantissimi,   prosegue , come sono già stati in occasioni simili, ma le famiglie mobilitate e riunite dal Comitato ‘Difendiamo i nostri figli’ saranno comunque solo una parte del grande popolo, la stragrande maggioranza dell’opinione pubblica, secondo i sondaggi di questi mesi, che davanti alla dichiarata intenzione di far crescere anche su strade nuove e con istituti nuovi la solidarietà nel nostro Paese, chiede alla politica di non confondere l’inconfondibile, cioè di non regolare ‘unioni civili’ che siano dei simil-matrimoni e di non trasformare i bambini in ‘oggetti’ da rivendicare, anche a costo di farli nascere attraverso pratiche che umiliano e mercificano le persone coinvolte, a cominciare da madri surrogate e padri ridotti a fornitori di ‘materiale biologico’, e che cancellano la stessa origine del figlio. Il direttore del giornale dei vescovi parla di una ‘piazza’ sicuramente democratica, fatta di cattolici e di altri concittadini, credenti e no. Siamo certi che i manifestanti di ‘Difendiamo i nostri figli’ sapranno dire parole chiare come sempre eppure offerte persino meglio di altre volte al pubblico dibattito. E contiamo di ritrovare una confortante e libera assonanza anche con molte campagne informative, da quella per il divieto internazionale della pratica dell’utero in affitto, all’impegno per un fisco a misura di famiglia, che Avvenire ha condotto a lungo in solitudine e tra ondate polemiche simili e contrapposte scatenate dai partigiani dello scontro, del disprezzo, della discriminazione e del bavaglio. Sarà bene che anche nei palazzi della politica si presti saggio e responsabile ascolto. In tempi di crescente e anche aspro distacco tra cittadini e legislatori-governanti è necessario riaprire i canali di comunicazione e ricominciare a capire le giuste attese, le preoccupazioni e le motivate priorità del Paese reale. È fondamentale che siamo in tantissimi ad incontrarci al Circo Massimo. Ricordate che questa è l’unica ‘arma’ di cui disponiamo, è l’appello di Massimo Gandolfini, presidente del comitato promotore delFamily Day, forse troppo ottimista sul peso che avrà la manifestazione di oggi sull’iter parlamentare del ddl Cirinnà, che a suo giudizio è inemendabile e va ritirato. Le parole sempre nette, ma meno stentoree, della Cei che, al termine del Consiglio permanente, parla solo di preoccupazione per l’equiparazione tra unioni civili e matrimonio, senza altri affondi, lasciano comunque intuire che su altri tavoli si stia trattando per raggiungere un altro risultato: ‘L’eliminazione della stepchild adoption dal ddl Cirinnà e una riscrittura dell’articolo 3’. La manifestazione avrà una forte valenza interna al mondo cattolico, e sarà utilizzata da alcuni partiti (Ncd, Lega, Fdi e Fi) per accreditarsi con questa parte di mondo cattolico.

 

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