“Al di là di singoli episodi e di situazioni isolate, abbiamo riscontrato un comportamento molto responsabile da parte degli Italiani”. Lo afferma in un’intervista al quotidiano online Affaritaliani.it il presidente del Consiglio Giuseppe Conte parlando dell’avvio della Fase 2. A giudizio del premier le modalità con cui si è riaperto ieri “sono un primo passo incoraggiante” e tuttavia “la strada è ancora lunga” e “non dobbiamo abbassare la guardia”. Conte assicura però che se la curva epidemiologica dovesse essere particolarmente positiva per alcuni territori si potranno valutare passi ulteriori: “Non ignoro le richieste di alcune regioni e di alcune particolari categorie di lavoratori di anticipare l’apertura delle rispettive attività”. Conte spiega che “la risposta dei cittadini si sta confermando all’altezza delle difficoltà del momento, da Nord a Sud, da Milano a Roma, da Torino a Napoli, da Genova a Palermo. Gli spostamenti sui mezzi pubblici e il ritorno al lavoro di milioni di persone si stanno svolgendo senza eccessivi disagi. È un primo passo incoraggiante, ma non dimentichiamo che la strada è lunga e non dobbiamo mai abbassare la guardia”.
Conte riconosce che “la ripresa delle attività manifatturiere e delle costruzioni è avvenuta in modo ordinato, nel rispetto, mediamente, del piano varato dal Governo, secondo le regole di precauzione e di sicurezza predisposte per tempo. Queste attività produttive sono state riavviate tanto nel Settentrione quanto nel Mezzogiorno senza grandi disagi ed evitando situazioni caotiche. Ora dobbiamo monitorare gli effetti di questa ripartenza – ha spiegato Conte – al fine di procedere quanto prima alla riapertura delle restanti attività economiche, sempre in condizioni di massima sicurezza. La strada è ancora lunga, ma l’Italia riparte”. Dunque “fino al 17 maggio saranno in vigore le misure contenute nell’ultimo Dpcm che, voglio ribadirlo, non significa un ‘liberi tutti’. Le Regioni ogni giorno ci forniranno i dati aggiornati, insieme a quelli sulla recettività delle strutture ospedaliere. Sono fiducioso che con il rispetto delle regole adottate, e con le rigorose norme sulla sicurezza previste nei luoghi di lavoro, la curva epidemiologica potrà ulteriormente rallentare in alcuni territori. Non ignoro le richieste di alcune regioni e di alcune particolari categorie di lavoratori di anticipare l’apertura delle rispettive attività. Siamo al lavoro anche per questo, avendo sempre come prioritario l’interesse generale della tutela della salute di tutti i cittadini”.