Fase 3, Sala: “Smart working occasione ma ora riprendiamoci vita”

Lo smart working e’ “una grande occasione, ma e’ tempo di riprenderci la vita”. In una lettera al direttore del ‘Corriere della Sera’ pubblicata sul quotidiano oggi in edicola, il sindaco di Milano Bepppe Sala fa una riflessione sul dopo Covid, “un passaggio storico” in cui “noi tutti, come comunita’ – e’ la premessa – abbiamo fatto i conti con una pandemia mondiale che ha lasciato strascichi pesanti e ne annuncia altri molto preoccupanti”. E prosegue: “Abbiamo evitato il collasso della nostra societa’ intraprendendo nuove modalita’ di vita. Tra queste, il lavoro a distanza. E’ stato chiamato smart working, ma forse un po’ impropriamente. Ci sono nubi su quell’aggettivo, smart. Le persone che hanno lavorato da casa, spesso, lo hanno fatto con limiti variabili di tempo, al di fuori di un contesto di regole e tutele adeguate per questo nuovo strumento e, sicuramente in molti casi, con grande sacrificio”.

Continua nel ragionamento Sala: “Penso a tutte le famiglie, ma in particolare all’impegno delle donne. Penso a tutti coloro che hanno dovuto conciliare questo lavoro in lockdown con la presenza dei figli, dei cari, in situazioni di grave incertezza e fatica. E vorrei mettere in luce l’elemento piu’ preoccupante: la costrizione che deriva dal non avere relazioni fisiche con gli altri”. Per il sindaco di Milano, lo smart working “non e’ solo una grande opportunita’, ma rappresenta un vero e proprio cambio di paradigma dell’organizzazione del lavoro” e dovrebbe “rientrare tra i diritti dei lavoratori nella nuova era digitale, in un possibile ripensamento adeguato ai tempi, dei diritti e dei doveri in generale. Forse di un nuovo Statuto dei lavoratori”. Chiarisce Sala: “Il mio invito degli scorsi giorni di tornare al lavoro, o meglio di tornare ai propri posti di lavoro, in persona, guarda alla complessita’ di tutto questo. Alla necessita’ che dopo il virus non si contribuisca anche con scelte sbagliate ad aggravare la situazione di diversi comparti economici, non di certo per perpetrare una societa’ troppo basata sui consumi, ma per aiutare chi oggi rischia di perdere il proprio lavoro a riorganizzarsi, a provare a reinvestire nella propria attivita’ e adeguarla ad un nuovo modello, che andra’ esplicitato, condiviso, costruito. In una sola parola governato”.

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