ROMA. Segnali a luci e ombre dall’industria italiana a luglio, se il fatturato delle fabbriche italiane è sceso, infatti, indicazioni positive sono arrivate dagli ordini, che dovrebbero riflettersi più sul medio periodo. Dati che il presidente del consiglio dei ministri, Matteo Renzi, ha accolto con entusiasmo. In base a quanto rileva l’Istat, il giro d’affari dell’industria, al netto della stagionalità, ha registrato una diminuzione dell’1,1% rispetto a giugno, sintesi di una variazione negativa sul mercato interno (-1,7%) e di un incremento su quello estero (+0,2%). Nella media degli ultimi tre mesi, l’indice complessivo aumenta dell’1,4% rispetto ai tre mesi precedenti (+1,7% per il fatturato interno e +1,0% per quello estero). Corretto per gli effetti di calendario ( i giorni lavorativi sono stati 23 come a luglio 2014), il fatturato totale cresce in termini tendenziali del 2,3% con incrementi dell’1,2% sul mercato interno e del 4,2% su quello estero. Gli indici destagionalizzati, del fatturato segnano incrementi congiunturali per i beni di consumo (+0,5%), mentre registrano flessioni per l’energia (-7,4%), per i beni strumentali (-2,3%) e per i beni intermedi (-0,1%). L’indice grezzo del fatturato cresce, in termini tendenziali, del 2,2%, il contributo più ampio a tale aumento, viene dalle vendite di beni strumentali sul mercato interno. Per il fatturato l’incremento tendenziale più rilevante si registra nella fabbricazione di mezzi di trasporto (+22,1%), mentre la diminuzione maggiore, fra i settori manifatturieri, riguarda la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-12,2%). Per gli ordinativi totali, si registra un incremento congiunturale dello 0,6% sintesi di un aumento del 3,1% per gli ordinativi interni, e di una flessione del 2,9% per quelli esteri. Nel confronto con il mese di luglio 2014, l’indice grezzo degli ordinativi segna un aumento del 10,4%. L’incremento maggiore si registra nella fabbricazione di mezzi di trasporto (+61,3%), mentre la flessione maggiore si osserva nelle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-1,9%). Infine, buone notizie arrivano anche dal mercato immobiliare, che riparte nel secondo trimestre dell’anno registrando un +6,8% rispetto allo stesso periodo del 2014. A renderlo noto è l’osservatorio dell’agenzia delle entrate, il settore commerciale segna un +10,3%, il residenziale un +8,2% e le pertinenze un +6,1%. Restano col segno meno il settore produttivo (-8%) e il terziario (-3,8%).
Fabio D’Amora