Giorgia Meloni firma con Olaf Scholz il Piano d’azione tra Italia e Germania, molto importante anche nei rapporti con i principali partner europei.
La firma dell’accordo è stata la dimostrazione che con la Germania, ma anche con la Francia, adesso possiamo trattare da pari a pari, anche per trovare un’intesa sul Patto di stabilità. Senza timori reverenziali, afferma nell’intervista al Foglio il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Giovanbattista Fazzolari: ‘dopo lunghi anni nei quali, invece, i rap porti di Roma con i due partner erano stati viziati da una forma di subordinazione. I dem si attaccavano al patto franco-tedesco per garantirsi una sopravvivenza politica, che accade ancora con il commissario Gentiloni, che è “espressione di quel patto che però noi stiamo scardinando con i fatti.
Quanto ai dubbi espressi dalla Commissione europea sulla manovra Fazzolari ha spiegato che si tratta di “raccomandazioni che ribalteremo, sempre con i fatti, in primavera con i dati dell’Eurostat: vorrei ricordare che i problemi provengono dalla gestione scellerata del Superbonus voluto da Conte e che noi abbiamo tolto. Per questo sono tranquillo, così come sulla trattativa con l’Europa”, ha chiarito, ribadendo che “dopo anni in cui, per colpa del Pd, è stata ancillare, l’Italia adesso siede ai tavoli che contano parlando con l’asse franco-tedesco da pari a pari”.