FdI, al via il tesseramento 2024: l’importanza di chiamarsi Giorgia

Prende il via  il nuovo tesseramento di Fratelli d’Italia per l’anno 2024. “A poche ore dall’annuncio del presidente Giorgia Meloni di correre alle elezioni europee di giugno, parte ufficialmente la nuova campagna adesioni dal titolo ‘Orgoglio Italiano, cresce sempre di più’. Così una nota del partito di via della Scrofa. Di grande impatto l’immagine scelta, fondo blu con a fianco il simbolo di Fdi, e un bambino che guarda davanti a sé mentre tra le mani stringe un Tricolore che avvolge le sue spalle”.

“Abbiamo pensato di rappresentare in modo semplice e immediato la nostra visione”, sottolinea Andrea Moi, responsabile comunicazione di Fratelli d’Italia. “Il bimbo da un lato ci indica la direzione, la prospettiva di un futuro ancora tutto da scrivere ma al quale tendere, sempre e comunque, con purezza di cuore e idee. La bandiera che stringe, con le mani rivolte verso l’alto, simboleggia l’identità che ci rappresenta, che vogliamo difendere e che al contempo ci sorregge, ci dà la spinta lungo tutto il nostro percorso di crescita”.

“Semplicemente – dichiara Arianna Meloni, responsabile del dipartimento adesioni e della segreteria politica di Fratelli d’Italia – vogliamo risvegliare l’orgoglio di essere italiani. E far germogliare in ciascuno la fierezza di sentirsi parte integrante nella costruzione di questo progetto. La straordinaria partecipazione alla conferenza programmatica di Pescara è l’ennesima dimostrazione che tantissimi italiani vogliono scrivere questa pagina di storia con Giorgia e con Fratelli d’Italia. Una comunità umana e politica in forte crescita, animata da militanti, volontari e dirigenti che non risparmiano mai le proprie energie e guidato da una donna che, come ribadito anche a Pescara, è e sarà sempre mossa da un unico scopo: la difesa e la promozione dell’interesse della Nazione”.

La contraerea di sinistra, nonostante l’annuncio della candidatura della premier come capolista fosse il segreto di Pulcinella, è rimasta spiazzata. Da quelle parti, infatti, si continua a sottovalutare la forza di una leadership che dimostra di avere fantasia, oltre che consenso, ed energia da vendere.

Da domenica, Giorgia Meloni,  con il suo intervento alla Conferenza programmatica di Pescara in cui ha chiesto di tracciare il suo nome come gesto politico per le prossime Europee, non si parla d’altro. Il motivo è semplice: nessuno al momento è in grado di proporre o contrapporre minimamente alcunché. Nella forma ma anche – e soprattutto – nella sostanza.

Repubblica, con l’ex direttore Ezio Mauro  valuta la scelta del nome come un gesto di «comunione pagana» per un «soggetto sovversivo degli equilibri europei».

Insomma, dietro la richiesta di scrivere solo “Giorgia” sulla scheda – unita alla rivendicazione delle sue origini sociali e alla promessa di restare politicamente fedele a queste – Meloni ha lanciato un programma preciso: ricomporre quella frattura popolo/élite che ha rappresentato il grande conflitto che ha contrapposto la democrazia sostanziale e le tecnostrutture esecutive in Ue.

Mettere la faccia e il nome in questa campagna per le Europee per Meloni è un “manifesto“:  sintesi di quel modello italiano che ha saputo tenere insieme la grande questione sociale con i doveri sanciti dalle tante tensioni internazionali esplose in questi ultimi due anni. Un mattone solido per costituire, insieme ai patrioti delle tante strade d’Europa, l’obiettivo storico della destra: riportare il Vecchio Continente a essere una comunità nazionale. Un soggetto politico, un attore geopolitico: necessità vitali in un mondo multipolare. E con ciò anche un modello universale di welfare, diritti ed ecologia coniugati – questa è la ricetta unica di un’intera civiltà – con lo sviluppo e con l’uomo.

Se Meloni chiede agli elettori di scrivere ‘Giorgia’ sulla scheda, Ursula von der Leyen chiede di chiamarla semplicemente ‘Ursula’. La commissaria europea “sedotta” dal metodo della premier, che ha aperto un varco. Tutti ora come lei. Persino Elly Schlein sta preparando i manifesti 6X3 con la sua faccia. Anche lei aggiungerà alla sua candidatura la specifica: Elena Ethel Schlein, detta Elly. Non prima di avere criticato duramente la premier per questo stesso motivo. Quando si dice la coerenza…

Meloni, ovvero l’effetto- domino. Dare un’immagine di sé più vicina alla gente ora sembra essere diventato patrimonio elettorale spendibile, nonostante l’occhiuta propaganda delle opposizioni con il vessillo del populismo da sventolarle contro. Quando dal palco di Pescara la premier disse: “porterò in Europa il modello italiano”, pensava ovviamente alla visione del mondo e della politica, alle prospettive, al lavoro. Non prefigurava, forse, che l’avrebbero presa alla lettera sul piano della comunicazione politica. E invece la tempistica dice questo. La von der Leyen vuole vivacizzare la sua immagine ed è difficile credere che la risonanza del “motodo Meloni” non l’abbia raggiunta.

Il team che segue la campagna elettorale della politica tedesca, candidata di punta del Ppe al voto di giugno, è al lavoro per  puntare  sul lato più personale di von der Leyen: mamma di sette figli e nonna, desiderosa di far crescere la sua famiglia in un’Europa più sicura. “Più di un’Unione, la nostra casa”, lo slogan che campeggia sul suo manifesto postato sul suo account X di candidata del Ppe, nel quale campeggia anche un cerchio con sei stelle e la scritta Ursula 2024.

La presidente nota per la ferrea autodisciplina che dorme al Berlaymont, il palazzone della Commissione, dopo giornate e weekend lunghissimi di lavoro, scrive il sito di Politico Europe. L’elemento “personale” è la chiave, ha spiegato ai giornalisti Alexander Winterstein, suo portavoce per la campagna elettorale. “La gente la conosce come la presidente della Commissione. Quello che forse la gente sa meno è chi è in realtà come persona… Chi è Ursula von der Leyen?”. “Come madre di sette figli, voglio che crescano in un’Europa sicura e prospera”, scrive, a mano, sul suo sito web Ursula. Che è già un ‘brand’: nel 2019, la maggioranza che l’aveva votata al Parlamento europeo – popolari, socialisti e verdi – era stata battezzata con il suo nome.

E’ una rivoluzione soft quella che Giorgia Meloni sta attuando in Italia e in Europa come leader del gruppo Ecr.  A fare questa sintesi è la rivista “American Conservative” in una lunga analisi  in cui sottolinea come gli altri leader europei stiano perdendo carisma e autorevolezza. “Emmanuel Macron ha perso la maggioranza legislativa ed è preoccupato per l’ascesa di Marine Le Pen. Olaf Scholz, cancelliere tedesco e parente sconosciuto al pubblico internazionale, ha indici di approvazione bassi. I leader di tutta l’UE si chiedono come arginare la crescente ascesa del populismo nazionale. Meloni – si legge nell’articolo – ha colto questo momento diventando il leader fondamentale dell’Europa, guadagnando un’influenza all’interno dell’Europa di cui pochi altri leader italiani hanno mai goduto”.

La Meloni si è posizionata come ambasciatrice della destra nazionalista, convincendo il primo ministro ungherese Viktor Orban ad accettare uno storico fondo UE per l’Ucraina in cambio di 10,2 miliardi di euro che erano stati precedentemente trattenuti al suo paese. È riuscita anche a ottenere un pagamento simile dall’UE per l’Italia”.

Ancora “è stata anche fondamentale nell’approvazione di un patto sull’immigrazione dell’UE dibattuto per quasi un decennio a cui si erano opposti Ungheria e Polonia; ha mediato un accordo in base al quale il governo di sinistra tedesco ha accettato di abbandonare il linguaggio pro-ONG sui diritti dei migranti. La sua decisione di far uscire l’Italia dalla Via della seta Belt an ha ottenuto un ampio sostegno da parte dei leader americani su entrambi i fronti politici. La politica della Meloni, molto meno enfatica di quella di altri nazionalisti di destra, sta contribuendo a definire l’agenda in Europa, invece di limitarsi a gridare al vento”.

Il nazionalismo della Meloni – secondo “American Conservative” è molto più tranquillo e disciplinato di quello di marca salviniana. “Dopo aver visto raddoppiare il numero di immigrati clandestini che arrivano sulle coste italiane dal 2022 al 2023, Meloni ha firmato una serie di nuove iniziative di repressione, tra cui punizioni più severe per i trafficanti di esseri umani, procedure più rigorose per garantire protezione umanitaria, periodi di attesa più lunghi nei centri di detenzione e altro ancora. Con la benedizione dell’UE e l’assistenza di von der Leyen, Meloni ha creato accordi bilaterali con Tunisia, Turchia e Libia, nonché un accordo con il governo albanese per ospitare gli immigrati clandestini in arrivo in Italia. Di conseguenza, l’immigrazione clandestina è diminuita del 67% dal 2023 al 2024”.

In conclusione la rivoluzione morbida meloniana “rappresenta un significativo allontanamento dalla politica europea del passato, ma, se avrà successo, sarà il modello per i leader mentre la Nuova Destra si fa strada. La Meloni forse non sarà la più rumorosa del gruppo, ma alla fine potrebbe essere la più importante”.

Si avvicina, come detto,  il voto europeo e leader e politici sono sempre più attivi sui social. Anche i canali pubblici di WhatsApp e Telegram sono stati presi d’assalto. E anche in questo caso è la premier Giorgia Meloni a guadagnarsi il gradino più alto del podio a conferma di una curiosità e un interesse virale nei confronti del capo del governo.

Secondo l’ultima rilevazione semestrale di Arcadia Mood, realizzato con l’ausilio delle piattaforme di ascolto Talkwalker e Fanpage Karma e Talkwalke, spicca il caso della premier e leader di Fratelli d’Italia, che pur non pubblicando  sul canale Wapp dallo scorso 28 ottobre, ha più che triplicato gli iscritti. In soli sei mesi sono passati da 48mila a 186 mila.

A competere sulla piattaforma messa a disposizione da Meta per aziende, privati e politici, anche gli altri leader. Alle spalle di Meloni troviamo i canali di Giuseppe Conte (assente invece su Instagram) e di Matteo Salvini. Assente su what la segretaria del Pd che non brilla per velocità comunicativa e seduzione popolare. Solo di recente ha fatto ingresso su Telegram, dove ha aperto un canale che attualmente conta 3700 iscritti.

L’apertura a ottobre del canale Wapp era stata annunciata dalla stessa premier con un video pubblicato sui social. “Da oggi è possibile seguire tutti gli aggiornamenti delle attività che svolgo, delle attività del governo attraverso WhatsApp, un altro modo per comunicare direttamente. Se siete interessati ad avere aggiornamenti attivate le notifiche, la famosa campanella. Per me è sempre utile avere la possibilità di parlare direttamente agli italiani”.

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