“In Rai sapevano ma nessuno ha fatto nulla, rendendosi di fatto complici del soliloquio politico di Fedez e del suo attacco ad un viceministro della Repubblica. Secondo quanto riportato oggi da Verità, il suo show sarebbe stato provato prima della ufficiale messa in onda.
Dettagli inquietanti che stanno venendo fuori e che, se confermati o meglio non smentiti, dovranno necessariamente portare ad un immediato chiarimento. Allo stato, emerge che il palco dell’Ariston si e’ trasformato, con il consenso e beneplacito proprio della Rai, in una tribuna elettorale”. Lo dichiara Tommaso Foti, capogruppo di FdI alla Camera.
“Chiediamo con fermezza che i vertici di Viale Mazzini spieghino esattamente le dinamiche della vicenda e agiscano di conseguenza con la massima tempestività. Altrimenti, è evidente che qualcuno, incapace di garantire la pluralità del servizio pubblico, dovrà lasciare quanto prima il suo incarico”, aggiunge Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera.
“È paradossale la richiesta di dimissioni da parte di FdI dei dirigenti Rai responsabili dell’esibizione di @Fedez: sul palco non ha detto o mostrato nulla che già non fosse pubblico e risaputo. Fdi intende governare limitando la libertà di espressione? Tira aria di Minculpop…”. Così su Twitter la presidente dei senatori del Pd Simona Malpezzi replica ad alcune dichiarazioni di dirigenti di FdI.
“Il doppiopesismo della Rai non è più accettabile. Gli attacchi di Fedez ad un viceministro, con tanto di foto stracciata in diretta, non sono stati una spiazzante improvvisata, ma un vero killeraggio politico di cui i vertici Rai erano consapevoli e che, con compiacenza, hanno permesso. La verità stamane ci racconta addirittura che in un primo momento la foto sventolata dall’indomito rapper fosse prevista a testa giù. Questa è forse democrazia? Chiediamo chiarezza ai vertici Rai perché averne consentito la performance, rileva complicità rispetto ad un vero e proprio attacco ad personam che è lontana dai valori costituzionali e democratici che tanto vengono millantati dal quel palco”. Lo dichiara Manlio Messina, vice capogruppo vicario di Fratelli d’Italia alla Camera.
“Le rivelazioni odierne del quotidiano “La Verità” secondo le quali lo show di Fedez era stato provato sul palco sono sconcertanti. E’ evidente che i vertici della Rai fossero a conoscenza di ciò che sarebbe accaduto, diversamente, se non ne fossero stati a conoscenza sarebbe ancora più grave. Gli scenari sono quindi due: o un attacco alle Istituzioni avallato dai vertici che poi hanno mentito dicendo che non sapevano nulla, oppure la totale assenza di controlli e di controllo di quanto accade sulla TV pubblica, che è giusto ribadirlo non è proprietà di qualcuno, ma è di tutti i cittadini che con il loro canone garantiscono i lauti stipendi dei vertici e degli artisti. Non basterà una conferenza stampa per buttare la polvere sotto il tappeto questa volta, non basteranno le scuse, ma l’unico atto che ripristinerebbe il decoro del servizio pubblico sarebbero le dimissioni”. Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia, Marco Lisei.
“Oggi con il 66% non parlo di politica. Sostengo e difendo l’arte su questo palco a spada tratta. Se c’è qualcuno che non apprezza quest’arte, non lo commento neanche”. Amadeus risponde così, in conferenza stampa a Sanremo, a una domanda sulle critiche al festival arrivate in queste ore in particolare da Fratelli d’Italia.
“Solo nell’imminenza della messa in onda abbiamo saputo che Fedez non avrebbe più portato il testo che ci era stato consegnato da giorni, rifiutandosi di consegnare il nuovo”. Lo ha ribadito il direttore Intrattenimento Prime Time Rai Stefano Coletta, tornando sulla vicenda del freestyle di Fedez di due giorni fa. “Noi controlliamo tutti i testi, anche quello dei segmenti minori, ma non abbiamo avuto in consegna nessun testo – ha aggiunto Coletta -. Abbiamo ricevuto tutti i testi degli altri performer: solo Fedez ha cambiato. L’indicazione per tutti era di non fare mai riferimenti politici, seppure non ci fosse una par condicio nazionale, ci sono elezioni regionali. Motivi per cui mi sono fortemente dissociato fin dall’inizio dall’azione di Fedez. Non ero a conoscenza che avrebbe strappato la foto di un viceministro”. “Il festival di Sanremo è un prodotto televisivo, e non è sempre il risultato di strumentalizzazioni politiche”, ha ribadito Coletta rispondendo a una domanda sulle provocazioni che partono dal palco dell’Ariston. “Pensare che dietro ogni scelta ci sia una strumentalizzazione, davvero non è più civile. Quando si lavora a Sanremo si lavora al prodotto televisivo più importante. Ma è solo un prodotto televisivo”.
“Il festival di Sanremo un po’ comunista? Sì, ma chi se ne frega, intanto più ci attaccano e più cresciamo, perché ormai gli italiani si sono fatti una coscienza anche nel guardare i programmi tv e sanno giudicare”. Così la ministra per il Turismo, Daniela Santanchè, durante un evento a Milano. “Ma come posso criticare Benigni, un’eccellenza, un premio Oscar? – aggiunge – e poi il festival è quella roba lì”. Insomma “che festival sarebbe senza polemiche e se non attaccano la destra? – conclude Santanchè – non sarebbe il festival ma qualcos’altro”.
“Le polemiche sono connaturate al festival”, ma sulla vicenda dell’intervento del presidente ucraino Zelensky “sono state particolari: si è parlato di censura, condizionamenti, condizionamenti sul testo: è tutto assolutamente non fondato”. Lo dice Carlo Fuortes, ad della Rai, in sala stampa a Sanremo, accanto all’ambasciatore d’Ucraina in Italia Melnyk. “Abbiamo pensato fosse importante ristabilire la verità dei fatti”, aggiunge Fuortes.
“La cultura non può stare fuori dalla politica in tempo di guerra. E’ una piattaforma in cui possono essere sollevati temi sociali, politici, a volte dolorosi. Ne è testimonianza anche il festival di Sanremo, che ha sollevato diverse questioni importanti”. Lo ha detto l’ambasciatore dell’Ucraina in Italia Yaroslav Melnyk, giunto a Sanremo, dove questa sera sarà letto il messaggio di Zelensky, preceduto dalle polemiche dei giorni scorsi.
“Desidero ringraziare tutta la squadra della Rai che ha accolto la nostra proposta di leggere il messaggio del nostro presidente, decidendo anche di arricchire l’intervento con un omaggio musicale all’Ucraina”.
“Il palco dell’Ariston è l’occasione di trasmettere la verità e il messaggio di sostegno di cui abbiamo bisogno perché la pace torni sul territorio europeo”. Stasera sul palco verrà letto da Amadeus il messaggio del presidente Zelensky. “Una incredibile opportunità per lanciare un messaggio di unità intorno alla difesa dei principali valori congiunti. Un’opportunità per ringraziare anche tutto il popolo italiano per il sostegno ricevuto fin dai primi giorni della guerra della Russia contro il mio Paese”, ha aggiunto l’ambasciatore.